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Cronaca

Il padre di Renzi indagato per bancarotta fraudolenta

La vicenda è relativa al fallimento della società di distribuzione Chil Post. La stessa società (allora Chil srl) che assunse Renzi 11 giorni prima che l'Ulivo lo candidesse alla presidenza della Provincia di Firenze nel 2004

Tiziano Renzi, il padre del presidente del consiglio Matteo Renzi, è indagato dalla Procura di Genova per bancarotta fraudolenta. Come riporta Repubblica di Genova:  

“Tiziano Renzi, padre del premier Matteo è indagato per bancarotta fraudolenta dalla procura di Genova. La vicenda è relativa al fallimento della società di distribuzione Chil Post, nel maggio 2013. Il curatore avrebbe rilevato passaggi sospetti dei rami d'impresa, e comunque delle uscite di denaro ingiustificate. L'inchiesta è seguita dal pm Marco Ayroldi e seguita in prima persona dal procuratore aggiunto Nicola Piacente. La bancarotta viene contestata ad altre tre persone, ex amministratori della società. L'avviso di garanzia è stato notificato a Tiziano Renzi tre giorni fa, e coincide con la richiesta di proroga di indagini al Gip”.

Prima di diventare Chil Post la società si chiamava Chil e il Fatto Quotidiano ne aveva scritto per le polemiche che avevano coinvolto l’allora sindaco di Firenze:

“Il futuro candidato alle primarie risultava assunto come dirigente dalla società di famiglia, la Chil Srl appunto, undici giorni prima che l’Ulivo lo candidasse a presidente della Provincia di Firenze nel 2004. Grazie a quella assunzione da dirigente (messo in aspettativa dopo l’elezione) i contributi della pensione del dirigente-sindaco venivano versati, di fatto, dalla collettività.

La Chil, che distribuiva anche il Giornale della Toscana di Denis Verdini, era stata creata da papà Tiziano. Dal 1999 al 2004 era stata intestata a Matteo e alla sorella, poi subentra il genitore. Nel 2006 Renzi senior vende il suo 50 per cento alle figlie Matilde e Benedetta. Chil arriva a fatturare 7 milioni di euro nel 2007. Poi cambia nome in Chil Post Srl e nell’ottobre del 2010 cede il suo ramo d’azienda a un’altra società creata dalla famiglia: la Eventi 6 Srl. La vecchia Chil, ormai svuotata, finisce a un imprenditore genovese e fallisce. Mentre la Eventi 6 decolla dai 2,7 milioni di fatturato del 2009 ai 4 milioni di euro del 2011. Dopo il suo collocamento in aspettativa, il dirigente Matteo Renzi segue il destino del ramo d’azienda”.

“NON SONO PREOCCUPATO”“Non sono preoccupato, anzi ringrazio la magistratura”, ha dichiarato Tiziano Renzi che, raggiunto telefonicamente dall'ASCA, non ha voluto commentare nel dettaglio il provvedimento: ''Ne prendo atto, ringrazio la magistratura perché e' un atto a mia tutela, ma essendo io indagato non posso dire niente. Appena avrò tempo, a dimostrazione di quanto sono preoccupato, faro un comunicato stampa''. E' preoccupato? "No – ha risposto dopo una breve risata all’ANSA– anzi, sono molto preoccupato. Così preoccupato che non ho ancora nominato un avvocato".

TIZIANO RENZI LASCIA SEGRETERIA CIRCOLO PD RIGNANO SULL’ARNO – "Alla veneranda età di 63 anni e dopo 45 anni di attività professionale ricevo per la prima volta nella mia vita un avviso di garanzia. I fatti si riferiscono al fallimento nel novembre 2013 di una azienda che io ho venduto nell'ottobre 2010. Sono certo che le indagini faranno chiarezza ed esprimo il mio rispetto non formale per la magistratura inquirente ma nel dubbio, per evitare facili strumentalizzazioni, ho rassegnato le dimissioni da segretario del circolo del Pd di Rignano sull'Arno''.

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