Ospedali, arrestati per corruzione tre imprenditori del settore sanitario

La guardia di finanza dentro gli ospedali di Ponte a Niccheri, Careggi e Torregalli. Questo dopo un’indagine partita mesi fa a seguito di alcune segnalazioni in merito alle forniture ospedaliere. L’ipotesi, le indagini sono tuttora in corso, è che alcuni imprenditori del settore siano stati avvantaggiati nelle gare per le forniture ospedaliere. Un giro, quest'ultimo, da molti milioni di euro. In tutto sono una quindicina i medici indagati. Dottori che avrebbero ricevuto benefici sotto forma di viaggi per convegni, prodotti high tech (come smartphone e tablet) e vestiti griffati. 

ARRESTI - Stamani è stata disposta la misura cautelare, emessa dal gip Angelo Antonio Pezzuti, su richiesta dei sostituti procuratori Luca Turco e Giuseppina Mione, per tre rappresentanti di dispositivi medici: R.B., 78 anni, e i figli di 52 e 54 anni. L’ipotesi è quella di corruzione. 

Da quanto appreso, gli imprenditori sarebbero stati favoriti nelle gare anche con informazioni riservate sulle procedure d'acquisto. Episodi che sarebbero avvenuti anche nei reparti di cardiochirurgia, come nel caso degli stent coronarici o delle valvole cardiache. Non sono però stati sollevati dubbi sulla qualità delle protesi. Al momento sono stati esclusi collegamenti tra gli imprenditori e le case produttrici, quest’ultime estranee alla vicenda.  

Le fiamme gialle hanno raccolto dati sulle forniture all’interno dei nosocomi, verifiche anche al Cisanello di Pisa, per effettuare riscontri sulle passate forniture. Disposte perquisizioni anche in Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e Piemonte. L’azienda sanitaria fiorentina ha già fatto sapere che “qualora dovessero essere appurati comportamenti illeciti da parte di personale aziendale saranno presi tutti i provvedimenti del caso”.  

In merito all'inchiesta, la Direzione di Careggi fa sapere che si “mette immediatamente a disposizione della Procura della Repubblica di Firenze per ogni accertamento ritenuto da questa necessario”.