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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Figline Valdarno

Torcia umana in officina, si pensava a un incidente: “Mi hanno dato fuoco”

L'uomo è ricoverato all'ospedale di Cesena nel reparto Grandi Ustionati dopo essere stato curato nel nosocomio di Montevarchi. Fermato un 45enne

Si è trasformato in una torcia umana all’interno della carrozzeria in cui lavorava. Si ipotizzava si trattasse di un grave incidente sul lavoro ma invece si è scoperto altro. Era stato intriso di un solvente altamente infiammabile e acceso con un accendino. E’ la storia che ha portato i carabinieri di Figline Valdarno, guidati dal capitano Luca Mercandante, a sottoporre a fermo di polizia giudiziaria un 45enne aretino con l’accusa di tentato omicidio. 

La vicenda risale a giovedì scorso quando un operaio di 63 anni è stato accompagnato all’ospedale di Montevarchi (AR) con ustioni di terzo grado a volto, petto, braccia e costato. In un primo momento aveva raccontato che era stato investito da una fiammata sprigionata da una saldatura che stava effettuando su un serbatoio di uno scooter. Non c'è stato troppo tempo per approfondire, infatti le sue condizioni erano talmente al limite che è stato trasferito d’urgenza in elisoccorso al centro Grandi Ustionati di Cesena. E qui sottoposto a coma farmacologico. Quando ieri mattina si è risvegliato, all’interno della camera asettica, ha subito chiesto di vedere gli uomini dell’Arma: “Non è stato un incidente, mi hanno dato fuoco”. 

I militari hanno iniziato a indagare sulla vicenda convocando i testimoni che hanno confessato che sarebbe stato un cliente a lanciare il solvente contro il 63enne. Gesto scaturito da uno scherzo non gradito. Infatti poco prima l’operaio aveva preso del nastro di carta attaccandolo agli abiti del cliente, un frequentatore abituale con cui si conoscevano da tempo, per poi accenderlo: nessuna conseguenza importante se non quella di aver fatto una burla. Costatagli cara però. Infatti il 45enne avrebbe agguantato un solvente, lanciandoglielo contro. Per poi dargli fuoco: la vittima ha cominciato a correre mentre gli si bruciavano le carni. Nell'officina gli sono stati prestati i primi soccorsi. Ma non è stato chiamato il 118, i presenti hanno preferito accompagnarlo in auto fino al nosocomio del Valdarno. 

I carabinieri stanotte hanno convocato l’uomo indicato dalla vittima come suo carnefice. Davanti ai militari dell’Arma il 45enne ha continuato a spiegare di essere intervenuto solo per aiutare l’operaio che aveva visto avvolto dalle fiamme. Cercando di convincere i carabinieri che si trattasse di un complotto del collega e del titolare dell’ustionato. Gli inquirenti, che però avevano già ricostruito la dinamica, dopo averlo sottoposto a fermo lo hanno accompagnato in carcere.

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