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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Calenzano

Operai sfruttati nei cantieri: condannati due caporali

A processo anche due ditte

Le indagini cominciarono con la denuncia di un operaio straniero che chiese aiuto alla Cgil di Firenze, perché veniva sfruttato e vessato sui cantieri edili in cui lavorava.

E ieri sono sfociate in una sentenza della Cassazione che ha emesso due condanne definitive nell'ambito della maxi inchiesta "Cemento nero" della procura di Prato, mirata a stroncare un oleato sistema di caporalato nei cantieri edili di mezza Toscana.

Le condanne

Le condanne, a 2 anni e 6 mesi, sono state emesse nei confronti di due caporali egiziani, Gamal Eid Sayed Ahmed, 32 anni, e Emad Ibrahim Nabham Mohamed, 45 anni, che avevano patteggiato di fronte al tribunale di Prato. Come ricostruisce La Nazione, i due stranieri avevano il compito - secondo quanto accertato dalle indagini del pm Lorenzo Gestri - di reperire i manovali e di controllare che eseguissero gli ordini.

Il processo in corso

L'inchiesta è esplosa nel 2020 quando finirono agli arresti undici persone, fra cui un imprenditore calabrese residente a Prato da molto tempo, considerato il vero dominus dell'organizzazione criminale. II processo di primo grado per gli altri indagati, fra cui l'imprenditore, è alle battute finali di fronte al collegio dei giudici di Prato.

Caporalato e sfruttamento di immigrati clandestini nell'edilizia: 11 arresti | VIDEO

II pm ha chiesto pene fino a sette anni. Tutti gli imputati, specifica sempre La Nazione, devono rispondono di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento e allo sfruttamento della manodopera e degli operai in stato di bisogno e necessità.

Ditte alla sbarra

Per la prima volta - come prevede la nuova legge sul caporalato - sono state rinviate a giudizio anche due ditte che hanno sede legale a Prato.  

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