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Cronaca Scandicci

Scandicci: uccide la moglie e tenta il suicidio

La coppia ha due figli

Un uomo di 53 anni questa mattina ha ucciso la moglie e poi ha tentato il suicidio. La tragedia è avvenuta a Scandicci, in zona Vingone.

Inizialmente sembrava che la donna, Dao, 43enne di origine tailandese, fosse stata uccisa a coltellate. Poi è invece emerso che è stata strangolata, forse con fascette da elettricista. Negli ultimi tempi, a quanto pare, la donna avrebbe espresso al marito la volontà di separarsi.

L'uomo, Rosario Giangrasso, l'avrebbe uccisa sorprendendola nel sonno, intorno alle 6 del mattino, secondo gli esami del medico legale. L'ha lasciata nel letto, coprendola con un piumone. Poi si è tagliato le vene con un coltello.

La coppia ha due figli, di 16 e 14 anni. Erano in casa al momento della tragedia ma non si sono accorti di nulla. Fino alle 11 circa del mattino, quando la più grande, in cerca della madre, entra nella camera matrimoniale: vede il padre ricoperto di sangue e dà l'allarme, senza accorgersi, sul momento, della mamma già morta sotto il piumone. Poi arrivano i carabinieri.

Giangrasso, disoccupato, con gravi problemi economici e psichiatrici, in passato più volte aveva messo in opera azioni di protesta: nel luglio scorso era salito sulle impalcature dei lavori alla cupola del Duomo.

Alcuni anni fa, per paura che gli fossero portati via i figli, aveva reso pubblico un annuncio per vendere un rene, affisso all'interno dell'ospedale di Torregalli.

L'uomo - Chi è Rosario Giangrasso

Era conosciuto e seguito dai servizi sociali. "Una tragedia che ci lascia sconvolti e attoniti, senza parole. Conosciamo tutta la famiglia e i figli, seguivamo queste persone da tempo, è una vicenda che ci tocca da vicino - ha detto il sindaco di Scandicci Sandro Fallani -. Ora proveremo a capire come è potuto succedere un fatto così terribile".

Luglio 2017 - La protesta sulle impalcature del Duomo

L'uomo, arrestato, è stato piantonato dai carabinieri durante il ricovero all'Ospedale di Torregalli fino a sera. Intorno alle 22:30 è stato dimesso e trasportato nel carcere di Sollicciano. Il 53enne aveva lasciato un biglietto, dove, a quanto si apprende, accusa alcune persone di non averlo aiutato a superare le difficoltà economiche e ringrazia invece un parroco per l'aiuto.

Recentemene era emersa la possibilità di un nuovo sfratto dall'ultimo appartamento dove il 53enne viveva da un paio d'anni, in affitto ad un prezzo di favore. L'appartamento dove questa mattina ha ucciso la moglie. Adesso qualcuno dovrà prendersi cura dei figli.

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