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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio stradale: in attesa della legge altre due morti

Ad Arezzo madre e figlioletta di 10 anni travolte da una minicar che le ha uccise entrambe. Il conducente era ubriaco

Ha rischiato di essere aggredito il conducente della minicar che ieri a San Leo, vicino ad Arezzo, ha investito in pieno ed ucciso una donna e la sua bambina di 10 anni. L'uomo, di origini rumene, è stato sottoposto ad alcol test ed è risultato positivo, con un tasso alcolemico, pare, di quasi 4 volte maggiore del limite consentito.

La bambina è morta sul colpo, mentre la madre è deceduta nell'attesa dei soccorsi. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di ieri. Il fatto è avvenuto a 10 giorni dal 'rimando' al Senato del disegno di legge sull'omicidio stradale da parte della Camera, dove la legge era approdata, già in quarta lettura, il 21 gennaio scorso.

Il rinvio al Senato è avvenuto per l'approvazione di un emendamento di Forza Italia, a voto segreto, sul quale il governo aveva dato parere negativo. Il presidente del consiglio Matteo Renzi si è detto sicuro che il testo passerà e diventerà legge alla prossima lettura, ma ha polemizzato con le opposizioni per la gioia espressa in aula la momento dell'approvazione dell'emendamento, perché, spiegò Renzi, "dai banchi dell'opposizione si sono alzati per sbeffeggiare il governo quando in tribuna c'erano i parenti delle vittime".

E in tribuna c'erano anche i genitori di Lorenzo Guarnieri, fondatori dell'omonima associazione e soprattutto genitori del ragazzo 17enne investito e uccio alle Cascine il 2 giugno del 2010. All'epoca era sindaco Matteo Renzi, che proprio insieme all'Associazione Lorenzo Guarnieri ha promosso l'iter della legge sull'omicidio stradale. A quasi 6 anni dalla morte di Lorenzo, nonostante pare sia ormai questione di poco tempo, la legge ancora non c'è.

Nel frattempo, non mancano i commenti sull'incidente e i morti di ieri. "Chi commette un reato così grave deve essere rispedito a scontare la pena a casa sua - dice il consigliere regionale Giovanni Donzelli, di Fratelli d'Italia -, e non deve più poter mettere piede in Italia".

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