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Cronaca Scarperia

Omicidio di Scarperia: lutto cittadino per il piccolo Michele

Il Comune si costituisce parte civile

Lutto cittadino a Scarperia e San Piero dopo l'omicidio del piccolo Michele, il bimbo di un anno ucciso dal padre venerdì sera nell'abitazione di Sant’Agata. Lunedì 24 settembre, in memoria del bambino deceduto e come gesto di vicinanza nei confronti dei familiari colpiti dal grave lutto, la cittadinanza è invitata dall'amministrazione ad osservare nei luoghi di lavoro un minuto di silenzio e raccoglimento alle ore 11:00; ad osservare nelle scuole primaria e secondaria un minuto di silenzio e raccoglimento alle ore 11:00; gli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche per circa 10 minuti, dalle ore 10:50 alle ore 11:00; le scuole primaria e secondaria, in accordo con le autorità scolastiche competenti, a promuovere autonomi momenti di riflessione e di approfondimento sulle problematiche della violenza sulle donne e sui minori.

Sempre alle ore 11:00 di lunedì ci sarà l’esposizione del gonfalone del Comune, listato a lutto, nella Piazza di Scarperia di fronte al Palazzo dei Vicari.

Il Comune si costituirà anche parte civile nel processo penale a carico del padre del bambino, il 34enne Niccolò Patriarchi, ora detenuto a Sollicciano, ritenendosi danneggiato dall'episodio di violenza e morte.  

La decisione della giunta di costituirsi parte civile, vuole essere un atto simbolico per tutta la comunità, come spiega il primo cittadino Federico Ignesti. "Abbiamo cercato di interpretare il sentimento dell’intera comunità – ha spiegato il sindaco– rimasta scossa per un delitto atroce che ha distrutto una famiglia. Soprattutto in comunità di piccole dimensioni dove i legami personali sono più forti, provocano nella popolazione un senso di smarrimento ancor più grande che l'amministrazione comunale ha immediatamente compreso e condiviso. Abbiamo il dovere come amministrazione di interpretare il sentimento di condanna verso episodi di violenza inaudita di questo genere che vedono coinvolti dei minori e che potevano tradursi anche in ulteriori fatti criminosi. Il Comune si ritiene soggetto danneggiato dall'episodio di violenza dal quale può derivare anche un danno all'immagine per l'intera comunità a causa dell'inadeguata correlazione, apparsa su alcuni articoli di stampa, tra il fendente usato per l'omicidio e la tradizione artigianale di lavorazione dei coltelli propria del territorio”.

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