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Cronaca

Omicidio di Ashley, lo sfogo della famiglia: “Falsità su di lei”

La famiglia in una lettera: "Un quadro molto lontano dalla verità"

A un mese dal delitto la famiglia di Ashley Olsen, la 35enne americana morta in un appartamento di via Santa Monaca, rompe il silenzio. Una lunga lettera diffusa dai legali e riportata ad alcuni quotidiani. La lettera avrebbe l’intento di fare chiarezza su quanto emerso agli occhi dell'opinione pubblica fino a questo momento

"perché le affermazioni messe in circolazione dall’indagato e da una parte della stampa avevano iniziato a dipingere un quadro di nostra figlia-sorella molto lontano dalla verità e a non rendere giustizia ai suoi valori e a ciò in cui lei ha sempre creduto".

Precisando inoltre, in merito all’incontro con Cheik Diaw, il 27enne senegalese fermato dopo il delitto, che  

"purtroppo Ashley non c’è più per raccontarci gli eventi di quella serata. Solo chi era con lei sa la verità... Sappiamo che nei giorni prima della sua morte, stava facendo una cura medica per una infezione del tratto urinario che le avrebbe impedito di avere rapporti sessuali consenzienti. In aggiunta, se è vero (come dicono le Autorità) che Ashley aveva bevuto e assunto altre sostanze che la avevano resa non pienamente capace di intendere e di volere, allora deve dirsi chiaramente che qualsiasi tipo di rapporto avuto quella notte, non sia stato consensuale. Quindi non è vero che ci fu sesso consenziente”.
 

L'articolo sul Corriere Fiorentino >>

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