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Cronaca

Omicidio di Fermo, Saverio Tommasi assolto dalle accuse di diffamazione

La sentenza a cinque anni esatti dalla morte di Emmannuel Chidi Nnamdi, ucciso a pugni per aver difeso la moglie

E’ stato assolto in appello Saverio Tommasi, scrittore e videoreporter di Fanpage.it, dalle accuse di diffamazione che gli erano state rivolte da Pisana Bachetti, nota per aver deposto, come testimone, al processo per la morte di Emmanuel Chidi, morto a seguito dell'emorragia cerebrale causata da un pugno il 5 luglio 2016 a Fermo. A colpirlo fu l'ultrà Amedeo Mancini, che ha patteggiato una pena a quattro anni per omicidio.

L’assoluzione per Tommasi arriva “con formula piena”, dopo la condanna in primo grado nel 2018, quando Tommasi era stato invece condannato a pagare circa 6mila euro di multa per diffamazione aggravata nei confronti di Pisana Bachetti, testimone chiave dell'omicidio di Fermo, e al risarcimento del danno.

Una vicenda per il blogger, giornalista e scrittore fiorentino lunga esattamente 5 anni, perché arriva proprio il 5 luglio 2021. La notizia oggi è stata riportata dall'agenzia Askanews e con un post su Facebook dello stesso Tommasi.

"Un processo lungo 5 anni e a tratti dolorosissimo. Ma ho avuto ragione io, hanno avuto ragione i giudici: ho sempre esercitato il mio lavoro in modo corretto. Oggi sono felice”, scrive Tommasi.

“Dopo una prima condanna pesantissima, feci la scelta più impopolare: andare avanti nel processo e dimostrare la totale infondatezza delle accuse che mi venivano rivolte. I giudici mi hanno assolto con formula piena, specificando che le mie critiche nella gestione del post omicidio di Emmanuel Chidi Nnamdi, migrante rifugiato in Italia, avevano tutto il diritto di essere esercitate”, continua il giornalista.

“Dunque non soltanto non avevo inventato niente, non soltanto non avevo mai diffamato nessuno, ma i miei rilievi e le mie critiche rientravano pienamente nell'esercizio del mio lavoro e del mio diritto. Nota d'amore coincidente: la mia assoluzione - sottolinea Tommas i- è arrivata il 5 luglio, a cinque anni esatti proprio dall'omicidio di Emmanuel Chidi Nnamdi, avvenuto il 5 luglio 2016. Emmanuel era rifugiato in Italia perché perseguitato per motivi religiosi in Nigeria. E proprio per quell'omicidio mi esposi, rilevando critiche nelle testimonianze a favore della persona che poi per il suo omicidio decise di patteggiare. Avevo dunque ragione, potevo e dovevo farlo. Il mio pensiero più grande e affettuoso va oggi proprio a ricordo di Emmanuel Chidi Nnamdi, e a sua moglie”.

Da Saverio Tommasi anche un ringraziamento alla testata per la quale lavora, Fanpage.it. “Non mi hanno mai lasciato  solo, nonostante le accuse - scrive -, avessero sempre riguardato me e mai direttamente il giornale”.

La vicenda: difende la moglie, migrante ucciso a pugni

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