Omicidio Ciatti: la difesa del ceceno prova a 'stoppare' il processo italiano

In attesa che il processo spagnolo per l'omicidio volontario di Niccolò Ciatti, il 22enne scandiccese morto dopo un pestaggio in discoteca a Lloret de Mar nell'agosto 2017, si chiuda con la quantificazione della pena per Bissoultanov, condannato nei giorni scorsi, si è già accesa la contesa legale sull'altro processo, quello italiano che si sta celebrando a Roma.  

La difesa di Bissoultanov, come riporta La Nazione, ha infatti chiesto lo stop al processo nel nostro Paese, ovvero l’improcedibilità al tribunale di Roma, con la motivazione del 'ne bis in idem': in sintesi, un giudice non può esprimersi due volte sulla stessa azione. Ma sia il pubblico ministero di Roma, Erminio Amelio, sia la parte civile, rappresentata dall’avvocato Agnese Usai, si sono opposti allo scenario evocato da Francesco Gianzi, difensore del ceceno.

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La decisione della corte d’assise di Roma è attesa per il 22 giugno, giorno della prossima udienza. "Se la Spagna ha fatto il processo in quattro udienze, questo può farlo anche l’Italia che deve dare una risposta alla famiglia Ciatti" le parole del pm.

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"Il procedimento in Spagna non è definito - ha aggiunto l’avvocato Usai - c’è solo un semplice dispositivo. Non c’è stata ancora la sentenza tanto meno il passaggio in giudicato. Le sentenze su questo punto sono monolitiche: prima che vi sia una definizione i due processi devono proseguire paralleli".

"Noi cerchiamo giustizia, una giustizia vera e seria. Credo che sia molto importante velocizzare questo procedimento. Le indagini fatte in Italia sono state serie e potrebbero portare a una condanna giusta", ha infine commentato Luigi Ciatti al termine dell’udienza romana, come riportato sempre da La Nazione.