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Cronaca

Esmeralda e Ottorino, due oche con le protesi in rame al posto del becco

Senza becco sarebbero morte di fame. L'intervento, una prima mondiale, condotto dal veterinario Alberto Briganti. Da qui è nata 'Copperbeak', la Fondazione per gli animali

Senza quella protesi sarebbero morte di fame. Costrette ad un’agonia terribile, per poi ‘spegnersi’. E invece questa storia racconta di un lieto fine. Di chi stiamo parlando? Di due oche. Sì, due oche: Esmeralda la femmina, Ottorino il maschio. Entrambe legate a doppio filo da un infortunio: la perdita del becco. Ma questa storia ha le gambe lunghe. Inizia lo scorso febbraio quando ad Ottorino, un bel maschio di 8 chili della specie canadese, fu strappato parte del becco da una volpe decisamente affamata. Il becco, non un’ala o una zampa. E c’è anche un perché. L’oca infatti è un animale coraggioso e, di solito, affronta i suoi predatori a becco aperto. Così Ottorino salva il pollaio ma ci rimette il becco. Capita agli ‘eroi’, il coraggio a volte si paga.

E allora i proprietari per una decina di giorni provano ad imboccarlo con le mani, poi si rivolgono ad Alberto Briganti, un veterinario umbro che esercita la professione nei suoi due centri di Figline Valdarno e Spoleto. Ed ecco la prima magia. Pensa e ripensa, Briganti, decide di apporre una protesi al posto del becco lesionato. L’idea gli viene guardando alcuni fogli di rame usati da sua figlia per decorazione. Ne ritaglia un pezzo, lo modella, lo fissa all’animale, lo ricolora. Poche ore dopo Ottorino, una volta scrollatosi l’anestesia, si alimentava da solo. Una prima mondiale assoluta. La notizia si diffonde, tanto che un mese fa arriva a bussare alla porta del veterinario un'altra oca, Esmeralda. Stesso problema, stessa tecnica.

TECNICA – Entrambe le operazione sono state messe in atto con una tecnica innovative. Ai due animali è stata applicata una protesi in rame. “Abbiamo scelto il rame – spiega il veterinario – perché un metallo molto più modellabile rispetto ad altri”. Alle lastre in rame inoltre sono stati realizzati appositi fori per l’areazione: mentre ad Ottorino sono stati applicati dei cerchiaggi per mantenere salda la protesi, per Esmeralda è stata fatta la scelta dei ‘piercing’, con piccoli chiodi in acciaio. E la strada intrapresa si è rilevata vincente: “Le due oche dopo poche ore dall’intervento erano già in perfetta forma ed in grado di alimentarsi da sole”.

Le due oche con le protesi in rame al posto del becco

Questi i fatti scientifici. Da qui poi parte un’altra storia, quella di un marchio etico: Copperbeak, Becco di Rame. Una vera e propria Fondazione per la cura e il recupero di animali in difficoltà. Briganti, infatti, fa il veterinario perché sospinto da una passione vera, autentica, per gli animali. E così da anni ha messo a disposizione la sua professionalità per il recupero degli animali selvatici. Il problema però sono i fondi. La province hanno potato questi capitoli di spesa, così il centro di Figline, operativo 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, poggia interamente sulle spalle di Briganti e su quelle di un suo collega. “Dovremmo essere almeno in sei volontari per garantire un servizio adeguato”, afferma, “per questo spero che il marchio Becco di rame faccia da volano e ci permetta di trovare quei fondi che ci sono stati negati ormai dal 2009”.

“L’obiettivo della Fondazione – ha spiegato il dottor Briganti – è quello di curare e salvare animali selvatici in difficoltà, ma anche garantire loro benessere per tutta la durata della loro vita. Copperbeak nasce con la volontà di essere un marchio etico, riunendo in sé i concetti fondamentali del legame affettivo che si crea tra l’uomo e l’animale, e il rispetto che si deve a tutti gli animali, non solo da compagnia ma anche da allevamento”. Fondi che potrebbero arrivare perfino da oltreoceano, dalla “Walt Disney”, come conferma lo stesso Briganti. E chi meglio di loro potrebbero dar colore ad una storia fatta apposta per i bambini.

E la fiaba sarebbe già scritta. La storia di Ottorino ed Esmeralda: dove i piccoli di oca combattono la discriminazione della diversità causata dai due genitori che, oggi, hanno il becco in rame. Una novella già scritta, che ha già ispirato i temini nelle scuole dei più piccini e di cui la Copperbeak è disposta a vendere i diritti di autore.
 

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