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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Stadio, parla Commisso: “Se tolgono i vincoli sì al nuovo Franchi, se no a Campi”

Dopo settimane di silenzio diretta Facebook da New York: “Molto deluso e dispiaciuto di quanto successo, a fine settembre via i lavori a Bagno a Ripoli”

Se tolgono i vincoli alla ristrutturazione, potrebbe essere ancora l'Artemio Franchi, riqualificato, lo stadio dove negli anni a venire giocherà la Fiorentina. Se no, bye bye Firenze e nuovo impianto a Campi Bisenzio. E' questo, in soldoni, quanto detto da Rocco Commisso oggi pomeriggio in una diretta Facebook da New York, dopo settimane di silenzio.

“La mia volontà iniziale era Campo di Marte, poi mi hanno detto dei vincoli e che lo stadio come volevo farlo io non si poteva fare. Ma se cambiano le legge e se non devo essere io ad avere a che fare con la Soprintendenza, si può ancora fare lì”, dice Commisso da New York.

Nel frattempo, il pragmatico patron viola, che proprio oggi festeggia un anno da presidente della Fiorentina, si è mosso in direzione Campi Bisenzio. Cosa che oggi Commisso, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, conferma in prima persona.

“Abbiamo firmato l'opzione per 36,5 ettari a Campi, oltre il doppio dell'area Mercafir e dove potranno esserci 10mila posti auto di parcheggi. Per questo ringrazio la famiglia Casini (proprietaria dei terreni, ndr). Iniziamo a pensare a come realizzare lì lo stadio nel più breve tempo possibile”, dichiara il patron gigliato.

Questo non significa che altre possibilità siano ormai definitivamente escluse. Tutt'altro. Come detto, il presidente viola sarebbe ancora dell'idea di poter riqualificare il Franchi (ipotesi sulla quale negli ultimi giorni sta puntando tutto anche il sindaco Nardella, dopo il fallimento dell'opzione Mercafir) ma vuole certezze sulla possibilità di realizzare un impianto moderno.

Su questo punto ha ringraziato sia Nardella, che ha chiesto più volte di cambiare le norme e consentire così di poter lavorare seriamente sul Franchi, che Matteo Renzi, che ieri ha rinnovato il proprio impegno a lavorare in parlamento affinché siano allentati i vincoli.

“Ho sentito parlare anche delle Cascine (l'ippodromo in disuso de Le Mulina, ndr), di ex caserme (la Perotti, ndr). Mi devono dare altre opzioni”, ripete, come del resto fa da un anno a questa parte, il presidente Commisso, che ancora una volta si è detto “molto deluso e dispiaciuto” delle lungaggini burocratiche italiane e di un anno perso e che quindi ha iniziato a lavorare seriamente sull'opzione Campi.

In particolare, non è andata giù a Rocco la vicenda Mercafir, con il prezzo dei terreni lievitato, tra costo dei terreni a 22 milioni (ma su questo il Comune non poteva fare nulla, il costo è fissato da una perizia terza) e altre spese di bonifica e oneri di urbanizzazione, fino ad oltre 50 milioni di euro.

Quanto al nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli, l'emergenza coronavirus ha rallentato inevitabilmente i lavori, di circa tre mesi. “Ho appena firmato il contratto con il primo costruttore, i lavori inizieranno ad inizio ottobre e forse anche prima - annuncia ad ogni modo entusisasta Rocco -. Ci saranno 400 posti auto all'interno del centro e altri 400 fuori, così che i tifosi possano venire ad assistere agli allenamenti”.

Proprio i tifosi sono al centro delle parole di Commisso. "Presidenti, allenatori, giocatori cambiano. I tifosi sono in cima alla piramide, a loro voglio lasciare un regalo, ma che non sia un problema incompiuto per la mia famiglia per questo voglio fare rapidamente", dice il patron. Mentre Commisso parla su Facebook scorrono i commenti: 'Campi nou', 'Campi nou'. Anche i tifosi vogliono lo stadio, e se lasciando Firenze si fa prima, pare il pensiero diffuso, va bene così.

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