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Cronaca Novoli

Novoli: lo stalker impenitente finisce in carcere

Sottoposto a divieto di dimora e poi ai domiciliari, il persecutore seriale del quartiere non si è fermato. Arrestato dai carabinieri che, stavolta, lo hanno condotto in carcere

Negli ultimi giorni del mese di settembre i carabinieri della stazione di Firenze Peretola gli avevano notificato il divieto di dimora nei comuni di Firenze, Prato e Fiesole e il divieto di avvicinamento alle persone offese ma lui, S.P., 54enne, fiorentino, pregiudicato, stalker seriale, dal giugno di quest’anno tormento di alcuni residenti di Peretola e Novoli, aveva consapevolmente e volontariamente violato una delle due misure, quella di dimorare nel Comune di Firenze e di non accedervi senza l’autorizzazione del giudice.

Gli stessi carabinieri, infatti, pochi giorni dopo la notifica del provvedimento, dovendogli notificare il decreto di fissazione dell’interrogatorio di garanzia, lo avevano nuovamente rintracciato a Firenze mentre stava pranzando a casa dei genitori. E ancora, successivamente, al fine di eseguire una notifica relativa ad un altro procedimento penale, S.P. era stato nuovamente trovato a casa dei genitori.

Le circostanze, segnalate al sostituto procuratore Beatrice Giunti, avevano consentito di richiedere ed ottenere l’aggravamento d’ufficio della misura in atto con l’emissione di una misura maggiormente afflittiva, ovvero quella degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, poiché, scriveva il gip Piergiorgio Ponticelli, “i motivi della violazione…denotano un atteggiamento di massima indifferenza e refrattarietà nei confronti dei provvedimenti cogenti dell’Autorità competente ad adottarli” e, ancora, “la misura che ora pare idonea e adeguata a fronteggiare le esigenze cautelari e a tutelare la collettività e le persone offese è quella degli arresti domiciliari qualificati dal divieto di comunicazione che assicura un controllo stringente e qualificato del soggetto e che va necessariamente disposta, essendo ogni altra misura di natura non custodiale affatto inadeguata a contenere la notevole proclività a delinquere di S.P., la sua refrattarietà verso misure cautelari fondate sull’adempimento e sull’osservanza spontanei e il suo impulso a commettere delitti”.

Ma anche questa misura si è rivelata inefficace nel porre fine ai ripetuti atti persecutori, molestie, minacce ma anche diffamazioni, calunnie, danneggiamenti e deturpamenti, cui, negli ultimi mesi avevano dovuto sottostare almeno otto persone. Dall’abitazione ove era agli arresti domiciliari, S.P. ha infatti continuato a perseguitare le sue vecchie conoscenze con ripetute telefonate minatorie o semplicemente mute, arrivando anche ad utilizzare i suoi anziani genitori ultra ottantenni, costretti a recarsi per suo conto all’ufficio postale per inviare lettere di minaccia a quelle stesse persone che lo avevano denunciato. Da ieri S.P. si trova nel  carcere fiorentino di Sollicciano, in esecuzione della misura della custodia cautelare in carcere.

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