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8 marzo, il corteo ‘Non una di meno’ sfila per le strade di Firenze

Cartelli colorati e slogan hanno scandito la giornata per dire “no alla violenza”


Il movimento femminista “Non una di meno” chiama a raccolta tutte le piazze italiane per celebrare la giornata internazionale della donna. A Firenze la manifestazione parte da piazza Santissima Annunziata con un corteo che si snoda per le strade del centro e concludersi in Oltrarno. Sullo striscione che guida lo sciopero transfemminista emerge la scritta: “Se ci fermiamo noi, il mondo si ferma”. Centinaia di ragazzi si sono dati appuntamento in piazza per rivendicare il diritto di essere diversi, affermare la propria sessualità senza paura. La festa della donna si è allargata così a tutte le minoranze che ripudiano la discriminazione e la società patriarcale. Sara del movimento ‘Non una di meno’ di Firenze: “Abbiamo deciso di scendere in piazza, come ogni 8 marzo. La chiamata partita dal movimento transnazionale ‘Non una di meno’ si estende a tutte le donne, alle soggettività non binarie, alle persone trans, a tutti quelli marginalizzati da questo sistema patriarcale e machista, che asfalta i nostri corpi, desideri e necessità”. 
Cartelli e striscioni colorati, flashmob improvvisati hanno riempito la manifestazione. Prima di iniziare il corteo, diversi interventi si sono alternati per raccontare realtà lontane dalla nostra, in cui la donna ancora deve lottare per affermare i suoi diritti. La comunità iraniana ha preso la parola per spiegare quanto sta accadendo dallo scorso settembre.

Aysan Ahmadi della comunità iraniana fiorentina: “Dopo l’uccisione di Mahsa Amini, abbiamo fatto di tutto per essere la voce degli iraniani, che stanno combattendo per la libertà. Tutti i giorni dovrebbero essere la festa della donna. Oggi dobbiamo utilizzare quest’occasione per parlare della nostra condizione svantaggiata di donne in Iran. Chiediamo da tanti mesi che i Paesi democratici devono decidere da che parte stare, dal regime Ayatollah che sta facendo di tutto per ammazzare e dare instabilità al Medioriente, oppure dalla nostra parte, con uomini e donne che stanno facendo di tutto per i diritti e la libertà”. 

Tante le associazioni giovanili hanno partecipato alla manifestazione. La piazza i poco tempo si è riempita e ha urlato slogan e musica a tutto volume. Tra le altre associazioni, era presente anche Arcigay Firenze. Sofia: “Come associazione promuoviamo la parità dei diritti, l’uguaglianza e la bellezza della diversità. Siamo sempre a disposizione per dare supporto a tutti coloro che vengono considerati diversi rispetto a quelli considerati binari”.
Dopo le testimonianze di soprusi e abusi nella vita quotidiana e sul posto di lavoro, è stato distribuito un filo di tessuto tagliato da un gomitolo per permettere alle persone di legarsi e improvvisare un’azione simbolica che spiega come la vita di ciascuno e legata a quella degli altri e porta conseguenze ogni nostra azione. Poi è stato chiesto ai partecipanti di scrivere su un foglietto lo stereotipo, il luogo comune su cui sputare per liberarsi da un mondo fatto di discriminazioni e razzismi vari.

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