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Cronaca

Nepal, salvi altri due fiorentini. "La Farnesina ci prende in giro" | ESCLUSIVA

Scampati al terremoto Clarissa Cambi di 20 anni e Francesco Bacci di 22: si sono rifugiati nell'ambasciata inglese. La denuncia della madre di lei: "Funzionari italiani partono solo oggi. E i francesi hanno chiuso le porte della loro sede"

"Qui c'è stato il terremoto. Siamo vivi". Nel Nepal devastato dal terremoto del 25 aprile ci sono altri due fiorentini, di Calenzano, oltre ai due fratelli rintracciati: sono Clarissa Cambi di 20 anni (nella foto) e il fidanzato Francesco Bacci di 22. La mamma di Clarissa, Barbara, ha avuto la notizia in tempo reale via sms. "Stanno bene, hanno avuto tanta paura. Erano partiti per un viaggio: prima sono andati in Australia, si trovavano in Nepal da qualche giorno, poi avevano in programma di volare in Thailandia per tornare in Italia a giugno", spiega. Ora sono nella capitale Kathmandu: il rischio di nuove scosse sottopone all'esigenza primaria di mettersi al riparo in un edificio sicuro. Così si sono rifugiati nell'ambasciata inglese "dove trovano alloggio in tutto sette italiani", racconta ancora Barbara. 

Nel Paese, infatti, un'ambasciata italiana non c'è. "A Kathmandu c'è un consolato che però è chiuso - prosegue - abbiamo appreso dalla tv che oggi partiranno tre funzionari dall'Italia: ci voleva tutto questo tempo per intervenire in aiuto dei nostri connazionali? Noi abbiamo chiamato mille volte la Farnesina ma loro non sanno nulla e adesso abbiamo anche smesso di telefonare: siamo noi ad informare loro e non viceversa. Ci siamo sentiti presi in giro, alla tv dicono che stanno tutti bene, ma il ministero degli Esteri è stato incapace di rispondere a qualsiasi esigenza".

Anche perché c'è un'altra vicenda che ha sconcertato la famiglia di Clarissa. E' la risposta della sede diplomatica della Francia alla richiesta di accoglienza: "L'ambasciata francese ha chiuso perché, dicono, non possono accogliere più nessuno. In una situazione di emergenza come questa è una cosa che trovo sconcertante", sottolinea Barbara, che è riuscita ieri a sentire la figlia telefonicamente. Al momento Clarissa e Francesco non sono in nessuna lista per il rimpatrio. Resta incerta anche la situazione degli altri italiani: "Mia figlia mi ha raccontato che a Kathmandu tanta gente si è rifugiata in un parco cittadino. Lì Clarissa ha incontrato decine di connazionali che avevano bisogno di un rifugio, ma non sappiamo se l'hanno trovato vista la disorganizzazione italiana".

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