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Cronaca

'Ndrangheta in Toscana: maxi-sequestro per oltre un milione di euro

Tutti beni riconducibili al boss Gaetano Blasco attualmente in carcere per associazione mafiosa

Sei società, un immobile a Reggio Emilia, sette beni mobili registrati e nove rapporti bancari (un milione di euro tra conti correnti, libretti di deposito e dossier titoli). È l’ammontare dei beni sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Firenze, coadiuvata dalla Dia di Bologna, nei confronti di un imprenditore calabrese, Gaetano Blasco, considerato un boss della ‘ndrangheta in Emilia Romagna, ed attualmente detenuto.

Il 57enne, crotonese, era stato arrestato nel 2015 nell’ambito dell’operazione Aemilia ed è stato accusato di associazione di stampo mafioso, reato per il quale il 31 ottobre scorso ha subito una condanna a 17 anni e 4 mesi. Inoltre l’uomo è stato raggiunto da un’altra condanna, a 21 anni, per reati aggravati dal metodo mafioso: incendi, estorsioni, usura e violazioni tributarie.

Le indagini condotte dalla Dia sul conto del 57enne e dei suoi familiari, coordinate dal Sostituto Procuratore della Dda di Bologna, Beatrice Ronchi, sono state supportate dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, tra cui Antonio Valerio che avrebbe “parlato” di una “formale affiliazione” di Blasco alla ‘ndrangheta.

Gli investigatori avrebbero quindi fatto luce sull’esistenza, a fronte degli esigui redditi dichiarati nel corso degli anni, di un tenore di vita, di movimentazioni di capitali e investimenti immobiliari ritenuti sproporzionati rispetto a quanto dichiarato.

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