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La proposta

Covid, anche Nardella si schiera per la soluzione tedesca: "Sì al lockdown per i non vaccinati"

Il sindaco a Rainews24: "Potrebbe essere una misura efficace"

In Italia come in Germania: un lockdown per i 'no vax', i non vaccinati. Lo chiede anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che intervenendo a Rainews 24 oggi apre allo scenario.

"Il punto centrale resta quello dei non vaccinati. In Toscana abbiamo ancora circa 360.000 persone non vaccinate, in Italia il numero è amplissimo e penso che l'esperienza tedesca ci possa aiutare", dice il sindaco, dopo che gli ultimi dati hanno dimostrato nel paese tedesco, dopo alcune settimane di lockdown mirato ai non vaccinati, una diminuzione dei contagi.

In questo senso, prosegue Nardella, "prevedere un lockdown per le persone che non si vogliono vaccinare potrebbe essere una misura efficace: inciderebbe fortemente sulla riduzione dei contagi e sull'abbassamento della curva dei ricoveri, che resta l'aspetto che deve preoccuparci più ogni altro".

E' proprio infatti l'aumento netto dei ricoveri (solo oggi +54) a preoccupare di più. Ad oggi, lunedì 27 dicembre, in Toscana ci sono 76 persone in terapia intensiva (tasso di occupazione al 13,3%, quando la soglia critica per il passaggio in zona gialla è fissato al 10%), mentre nei ricoveri ordinari ci sono 493 persone (9,8%. In questo caso siamo lontani dalla soglia del 15% ma negli ultimi giorni l'aumento è stato significativo).

"Ridurre i tempi della quarantena"

Poi il sindaco Nardella è passato al tema delle quarantene, che, ha dichiarato, "è la cosa più preoccupante. Credo che valga la pena verificare la possibilità di rivedere la quarantena per i vaccinati, però sono necessari dati scientifici certi per evitare improvvisazioni. Secondo la mia esperienza si potrebbe intervenire nella riduzione della quarantena per i contatti stretti, che ora è di sette giorni". Un'ipotesi su cui in queste ore si discute anche a livello nazionale.

"Turismo finora ha retto, ma ora calo importante"

"A Firenze il turismo ha retto bene fino ai primi di dicembre ma ora ci aspettiamo un calo importante in questi giorni, viste le disdette", ha aggiungo il sindaco, dopo che nei giorni scorsi hanno fatto sentire il proprio grido di dolore sia i rappresentanti del settore alberghiero, con prenotazioni in picchiata da tempo, che di quello della ristorazione, dove c'è stata un'impennata di cancellazioni, sia per il mancato arrivo dei turisti che per la paura del contagio che si è diffusa (oltre al boom dei positivi e delle persone in quarantena).

"Abbiamo avuto un novembre molto buono - dice il sindaco -. Il problema si è verificato con l'aumento dei contagi e anche con il susseguirsi di informazioni, notizie, proposte spesso non confermate dai fatti. Tutto questo ha generato più incertezza e preoccupazione, per questo sono arrivate molte disdette: qualcosa a Natale, ma soprattutto a Capodanno", afferma. "E' un peccato, perché dopo l'estate avevamo ripreso molto bene". In questo senso, conclude, "prima riduciamo la curva dei contagi e dei ricoveri e prima possiamo lavorare a una primavera per il turismo che sia all'insegna del recupero, con numeri di ripresa importante". 

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