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Cronaca

Nardella: "Serve un Centro per i rimpatri". E si dice pronto a trovare uno spazio a Firenze

Il sindaco di Firenze torna a chiedere un Cpr, in accordo con la prefettura

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, torna a sostenere l'ipotesi di un Centro per i rimpatri in Toscana. La proposta è stata rinnovata oggi al termine della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, in prefettura. Con una postilla: per il primo cittadino uno spazio può essere individuato anche all'interno dei confini dell'area metropolitana di Firenze.

"Molti dei reati predatori che generano allarme sociale sono legati a immigrati irregolari. Dai dati che ci ha fornito il prefetto si tratta del 50%, soprattutto per il
fenomeno dello spaccio, oltre che per furti e rapine. Purtroppo i rimpatri sono pochissimi, non è solo un dato locale, ma nazionale. Personalmente ho accolto con favore la proposta del prefetto Valenti di istituire anche in Toscana un Cpr, che non deve essere troppo grande, non deve violare i diritti della persona, ma deve essere uno strumento efficace per una brevissima permanenza per poi creare le condizioni per un veloce rimpatrio", le parole del sindaco.

Altrimenti, prosegue il sindaco, "rischiamo di contrastare queste forme di criminalità con un secchiello col quale pretenderemmo di svuotare un oceano. Così non funziona, abbiamo bisogno di strumenti efficaci e dei rimpatri degli immigrati irregolari".

"Non stiamo parlando degli immigrati che si sono integrati, di persone che lavorano e vivono nelle nostre comunità. Non stiamo parlando della badante, ma di criminali, di persone che delinquono abitualmente e che sono una vera minaccia per la società e che, peraltro, mettono in cattiva luce il tema dell'immigrazione, che va trattato, invece, con intelligenza, pragmatismo e non in modo ideologico o addirittura con uno sfondo razzista", prosegue ancora il primo cittadino.

"Strumenti come il Cpr sono estremamente utili e spero ci siano le condizioni perché ne venga istituito uno anche in Toscana. Siccome sono una persona responsabile, dico che siamo a disposizione per vedere se nell'area metropolitana ci sono delle strutture adeguate", fa sapere.

Aree che dovrebbero essere lontane dai centri urbani e in prossimità di vie di collegamento. "Ci sono dei criteri da valutare. Siamo disponibili a fare la nostra
parte insieme agli altri comuni. Anche il presidente dell'Anci, Matteo Biffoni, ha sempre sottolineato questo elemento, però dobbiamo collaborare concretamente e trovare una soluzione", conclude Nardella.

Il prefetto: "Un centro con meno di 50 posti"

"Ne abbiamo parlato ed è emersa una generale condivisione sull'opportunità che la Toscana si doti di una struttura. Un centro di piccole dimensioni, che abbia meno di cinquanta, che funzioni da deterrente per gli extracomunitari espellibili, che costituiscono oltre la metà di coloro che commetteno reati di particolare allarme sociale", ha confermato il prefetto di Firenze, Valerio Valenti.

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