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Cronaca

Mostro di Firenze, la Cassazione riapre il caso sulla morte del medico di Perugia

La Suprema Corte ha riaperto il caso sul presunto depistaggio nella morte di Francesco Narducci. Il medico fu trovato cadavere nel 1985 nel lago Trasimeno

La Cassazione riapre il caso sul presunto depistaggio nella morte di Francesco Naducci, il medico 36enne il cui cadavere è stato ritrovato nel 1985 nel lago Trasimeno. Il corpo fu ritrovato il 13 ottobre, a cinque dalla scomparsa, tra l'isola Polvese e il paese di Sant'Arcangelo; l’uomo era sposato e appartenente ad una delle più note famiglie di Perugia. Secondo l'accusa, il presunto depistaggio sarebbe stato attuato per evitare che si ipotizzasse un omicidio legato alle vicende del mostro di Firenze.

La 3/a sezione penale ha così accolto parzialmente il ricorso della procura di Perugia e della vedova Narducci: c’è prescrizione per alcuni reati ma ha annullato con rinvio per altri capi d'imputazione la sentenza di non luogo a procedere del gup del 20 aprile 2010, nei confronti degli imputati, una ventina a vario titolo. Ora il gup dovrà riesaminare il caso.

LA VERSIONE DELLA DIFESA - La Cassazione ha rigettato il ricorso della procura di Perugia contro il proscioglimento dall'accusa di associazione per delinquere che era stata contestata al padre di Francesco Narducci e ad altre cinque persone. Rendendo così definitiva l’assoluzione presa dal gup con la formula “perche' il fatto non sussiste”. A riferirlo il difensore dei familiari del medico, l’avvocato Francesco Falcinelli.

Secondo l'avvocato, l’associazione per delinquere “era l'architrave del processo, l’accusa sulla quale si incentrava l'inchiesta” e ad essa era tra l’altro legata l’ipotesi del cosiddetto doppio cadavere. Contro il proscioglimento degli imputati aveva presentato ricorso anche la vedova di Francesco Narducci, costituita parte civile. “Esprimo soddisfazione – ha detto ancora l’avvocato Falcinelli - per la pronuncia della Cassazione che ha ribadito l'insussistenza del reato associativo. Ha così definitivamente chiuso ogni illazione. Francesco Narducci - ha concluso – e' morto per un suicidio”.

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