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Cronaca

Addio Libero, storica figura della Casa del Popolo 'Il Progresso'

Se ne è andato a 77 anni, tanti i messaggi di cordoglio alla famiglia. Il presidente del circolo, Poli: “Sempre grati per quello che ha fatto e che ha rappresentato”

Addio Libero. Lo storico barista della Casa del Popolo e circolo Arci 'Il Progresso' di via Vittorio Emanuele se ne è andato. E' morto nella serata di ieri, martedì 19 luglio. Era ricoverato a Villa Cherubini, sotto San Domenico, dalla fine di maggio. In ospedale si era recato per una brutta caduta in casa, ma dalle analisi erano poi emersi i segni di un male incurabile e a casa non è più tornato.

“A nome mio personale e di tutto il Progresso le più sentite condoglianze a te, tuo fratello e a tutti i nipoti. Libero è sempre stato un uomo libero veramente e al Progresso ha dato tutto se stesso, ben oltre il suo lavoro di barista. Gli saremo sempre grati  per quello che ha fatto e ha rappresentato per tanti soci”, le parole rivolte alla figlia Eleonora da Fabrizio Poli, presidente del circolo fin dai primi anni 2000.

Libero Caldelli era conosciuto in tutto il quartiere, ma non solo. Da ogni parte della città c'era chi andava al Progresso, tra le altre cose, per i suoi 'Negroni'. “Andiamo da Libero”, era un modo comune di dire. Spesso burbero nei modi, era però benvoluto da tutti e sapeva imporsi come pochi all'interno del circolo, quando le circostanze lo richiedevano. “Lo chiamavo 'orso' ma con tenerezza, era un uomo buono”, lo ricorda la figlia. “Uno 'zio' burbero, che però ci voleva bene”, dice anche Elena, 'capitana' della squadra del calcio balilla che per anni ha animato le serate.

Al Progresso ha lavorato fino al 2016, anche quando le sue condizioni di salute erano molto peggiorate. “E' stato dietro al bancone per oltre 20 anni. Ma non era solo un barista. Per tanti ragazzi, in situazioni di difficoltà, è stato un punto di riferimento”, prosegue Poli.

Tra gli altri, è arrivato il messaggio di cordoglio della coordinatrice toscana di Sinistra Italiana, ex senatrice, Alessia Petraglia. “Sono molto dispiaciuta. Libero è stato sempre più che disponibile con tutti e si è fatto carico della gestione del Progresso tra mille difficoltà. Non si è mai tirato indietro. Era un uomo generoso e tenace pur nella sua mitezza, dotato di grande pazienza. Ha lasciato un ricordo in tanti di noi”, le sue parole.

“Mi dispiace tanto. Libero è stato il mio motivo per stare al progresso. Sento ancora la sua voce che mi saluta con un rispetto che mi stupisce. Mi sembrava sempre un uomo fuori tempo in un mondo non facile”, aggiunge Anna Nocentini, anche lei figura storica del circolo.

“Mancherà tanto. Che dire di più, ora è veramente libero, perché ultimamente stava molto male”, dice Alessandro Cocchi, da decenni frequentatore del circolo. Libero aveva 77 anni. Lascia due figli e quattro nipoti. Per chi vorrà tributargli un ultimo saluto, i funerali si terranno venerdì, 22 luglio, alle 9:30 alla chiesa Sant'Antonio di via Corridoni.

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