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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Morti sul lavoro, nel Fiorentino sono quasi raddoppiati: “Non è fatalità, basta lavoro nero e più controlli”

Dopo la morte del 26enne Sebastian il bilancio amaro dei sindacati

“Basta morti sul lavoro”. Lo hanno chiesto a gran voce stamani in un flash mob in viale Strozzi Cgil, Cisl e Uil, con lavoratori e lavoratrici che hanno esposto a lato della carreggiata striscioni e bandiere, deponendo lungo il viale dei caschetti antinfortunistici gialli.

Un presidio arrivato ad una settimana dalla morte di Sebastian Galassi, il rider di 26 anni rimasto coinvolto in un incidente con un'auto di grossa cilindrata a Rovezzano e deceduto a seguito dell'impatto.

L'iniziativa di mobilitazione di questa mattina, attuata in uno degli snodi più importanti del traffico fiorentino "per far arrivare a più persone possibile la richiesta di più sicurezza sul lavoro", è un preludio alla manifestazione nazionale unitaria dei rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza in programma il 22 ottobre a Roma.

I dati non sono buoni, tutt'altro. Nella provincia di Firenze, denunciano i sindacati, rispetto allo scorso anno si sono registrati quasi 3mila incidenti sul lavoro in più: nel periodo gennaio-agosto 2021 ci sono state infatti 7.506 denunce di infortunio sul lavoro (dai Inail), contro i 10.365 di quest'anno. E purtroppo gli incidenti mortali nel medesimo arco di tempo sono quasi raddoppiati, passando da 7 a 13.

“Non sono fatalità. Nell'area metropolitana di Firenze gli infortuni mortali e gli infortuni gravi sono in aumento e in tutto il Paese ogni giorno si piangono una media di 3 morti al giorno sul lavoro. Una cifra inaccettabile, una vera piaga sociale, che impone un’inversione di tendenza e un nuovo approccio alla sicurezza sul lavoro da parte di politica, istituzioni, imprese e organi preposti con una strategia nazionale centrata sul diritto alla salute dei lavoratori”, chiedono Giancarla Casini (Cgil), Erika Caparrini (Cisl) e Leonardo Mugnaini (Uil), invocando anche un aumento dei controlli.

“Gli investimenti sulla sicurezza non sono un costo ma un beneficio per la comunità. Non è da paese civile piangere i propri morti quando questi avvengono per incuria, fretta o per maggiori profitti. Quello che serve è una vera azione contro la lotta al sommerso, agli appalti irregolari, al lavoro nero”, aggiungono i sindacalisti. Al presidio era presente anche l'assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini.

L'ultimo saluto a Sebastian, il rider 26enne morto per un incidente / FOTO

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