Morte del tassista Gino Ghirelli: nuovo processo per i due giovani clienti

A quattro anni esatti dalla tragica notte tra il 12 e il 13 luglio 2017 si riapre il caso di Gino Ghirelli, il tassista fiorentino che finì in coma e si spense mesi dopo a seguito di una violenta discussione con due giovani clienti per il pagamento di una corsa.

Nicola Fossatocci e Ajamy Houman Abbasalizadeh, i due imputati che in primo grado erano stati assolti per legittima difesa dall'accusa di lesioni, in un processo celebratosi con il rito abbreviato, torneranno infatti davanti al giudice, come riporta l'edizione odierna de La Nazione.

Morte Ghirelli: assolti i due imputati per "legittima difesa"

La "svolta" è arrivata grazie a una perizia che ha stabilito il nesso causale tra le lesioni provocate al tassista davanti al bancomat di piazza Beccaria e la morte di Ghirelli. E per questo motivo, il prossimo 16 dicembre si terrà l'udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Firenze, Federico Zampaoli.

Secondo il giudice del processo di primo grado, Anna Liguori, quella dei due imputati fu una "reazione proporzionata all’offesa". A iniziare la violenta lite, infatti, sarebbe stato proprio Ghirelli il quale, mentre uno dei due giovani prendeva i soldi allo sportello, si sarebbe messo a discutere animatamente con l’altro.

Morte Ghirelli: i due giovani tornano sotto inchiesta

Sempre secondo la ricostruzione del giudice, al culmine della discussione il tassista avrebbe sferrato una testata ad Abbasalizadeh. A quel punto Fossatocci sarebbe accorso in aiuto dell'amico, avrebbe ricevuto un primo colpo a sua volta ma poi avrebbe reagito, rispondendo anche lui con dei pugni.

"In quel momento, il colpo inferto appariva come reazione al fatto ingiusto altrui ed è pertanto da ritenersi legittimo" scrive il giudice in sentenza. Un giudizio, sottolinea La Nazione, che fece molto arrabbiare la famiglia Ghirelli. ora però si riparte daccapo.