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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Isolotto / Via A. Canova

Morte di Duccio Dini, scarcerato uno dei coinvolti nell'inseguimento: è polemica

L’assessore Funaro: “Amareggiati per la notizia della scarcerazione di uno degli individui coinvolti nell'omicidio di Duccio”

Ha passato il Ferragosto con la famiglia uno dei coinvolti nell'inseguimento al termine del quale il 10 giugno scorso è stato travolto, morirà in ospedale il giorno dopo, il 29enne fiorentino Duccio Dini. Il giudice ha infatti accolto la seconda istanza presentata dal legale del 27enne macedone. Sulla decisione del giudice avrebbe influito il fatto che il 27enne non avrebbe condanne definitive a suo carico e sarebbe accusato di tentato omicidio mentre agli altri è contestato l'omicidio volontario (sotto il profilo del dolo eventuale). 

Secondo le ricostruzioni, il 27enne imboccò a bordo di un furgone Via Canova, teatro dell'inseguimento, ma non riuscì a inseguire la vettura con a bordo l'uomo a cui il commando dava la caccia perché forò un pneumatico. 

Via Canova: panico per una lite tra rom


La notizia dell'uscita dal carcere ha infiammato gli animi in rete e anche quelli a Palazzo Vecchio anche alla luce del fatto che il 27enne vive in una casa popolare in via Accademia del Cimento. 

"Sono passati esattamente due mesi dal giorno in cui venne ucciso Duccio Dini - ha scritto su Facebook il consigliere comunale d'opposizione Francesco Torselli nel giorno di Ferragosto -. Sessantacinque giorni per la precisione ed uno dei Rom che causarono la tragedia è già stato scarcerato.Un bravo giudice ha deciso infatti che il ragazzo potesse tornare a casa per festeggiare ferragosto assieme ai suoi familiari, nella loro bella casa popolare concessagli dal Comune di Firenze. Adesso ditemi: chi è il razzista? Chi prova schifo e vergogna per notizie come questa, o chi offende la memoria di un’intera comunità permettendo a questo “bravo ragazzo” di cavarsela con 65 giorni di carcere?"

Dura anche l'assessore comunale al welfare Sara Funaro. “Siamo veramente amareggiati per la notizia della scarcerazione di uno degli individui coinvolti nell’omicidio di Duccio Dini. Questa vicenda dimostra che il sistema penale italiano va rivisto, a partire dall’applicazione delle misure cautelari”.  
“Come Comune abbiamo le mani legate di fronte alla decisione di tenere questa persona agli arresti domiciliari in un alloggio erp - spiega l’assessore -. Questo ci rende ancora più convinti della nostra richiesta alla Regione Toscana di riformare la legge sulle assegnazioni delle case popolari. Non è sostenibile mantenere case di edilizia popolare pubblica a persone coinvolte in reati gravi contro le persone o contro il patrimonio”. “Il sindaco Nardella - conclude Funaro - è in costante contatto con la famiglia di Duccio e conferma l’intenzione del Comune di essere sempre al loro fianco anche con la richiesta di costituirsi parte civile nel processo che si dovrà tenere”.

FOTO - Travolto all'Isolotto: l'ultimo saluto a Duccio Dini

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