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Cronaca

Ghiacciai e non solo: come sta cambiando la montagna. Le regole per evitare i pericoli

Dopo la tragedia della Marmolada parla il Presidente del Cai di Firenze: "La sicurezza totale non esiste mai, ma ogni rischio va calcolato"

La tragedia sul ghiacciaio della Marmolada ha stroncato vite umane e ha sconvolto tutti. Quello che sta succedendo sulle nostre montagne sta provocando tante riflessioni. E rischia di condizionare, se non rivoluzionare, i comportamenti dei tanti appassionati. Per capire cosa succederà e come dobbiamo comportarci abbiamo interpellato il presidente del Cai (Club alpino italiano) di Firenze, Luigi Bardelli.

Presidente, intanto: avete guide o gruppi che sarebbero dovuti partire per la Marmolada?

"Sì, noi stessi avevamo un gruppo in partenza, che ha dovuto cambiare i programmi a causa di quello che è successo. Siamo stati costretti a modificare una parte di quel percorso".

Cosa pensa di ciò che è accaduto?

"Col senno di poi possiamo dire che non sono posti dove evidentemente si può andare. Con questo caldo lo zero termico è salito a 4000 metri: in queste condizioni è bene evitare di andare sui ghiacciai. Dovremmo cominciare a pensare che tutto questo sia la nuova normalità, eppure negli anni scorsi a luglio si andava tranquillamente sul percorso".

Quindi la tragedia si poteva evitare?

"Guardi non avrei mai catalogato la Marmolada fra i posti più pericolosi, il seracco (formazione tipica dei ghiacciai, derivante dall'apertura di crepacci ndr) non era considerato di quelli che possono crollarti addosso da un momento all'altro. Una cosa del genere non era prevedibile. E probabilmente è un errore".

Cioè?

"La sicurezza assoluta in montagna purtroppo non esiste mai, una dose di rischio va sempre messo in conto. Solo che deve essere un rischio ponderato ed accettabile".

Quali suggerimenti si possono dare a chi voglia andare su un ghiacciaio?

"Se proprio si vuole andare su un ghiacciaio bisogna controllare le condizioni meteo dettagliate, evitando periodi con zero termico alto. Altrimenti meglio evitare". 

E in generale quali accortezze bisogna prendere quando si va sulle montagne?

"Ripeto: la montagna non è mai completamente sicura. Noi in questo momento siamo comprensibilmente preoccupati dai ghiacciai, ma un discorso simile può valere per la roccia: ce ne sono alcune particolarmente critiche. Sul Cervino, per esempio, il riscaldamento porta al crollo dei detriti della roccia, che fino a qualche anno fa stavano insieme grazie alle particelle di ghiaccio che tenevano la parete di roccia".

Da amante della montagna: cosa può fare l'uomo per evitare queste conseguenze?

"Certe situazioni sono più grandi di noi e non spetta a me addentrarmi in grandi discorsi teorici. Quello che però possiamo certamente fare, ognuno di noi nelle piccole azioni quotidiane, è cercare di cambiare stile di vita. Lo dico a malincuore, perché il nostro stile ci piace. Gesti semplici, che da soli non cambiano il mondo ma offrono un contributo del singolo".

Ci faccia qualche esempio.

"Fare le scale anziché prendere l'ascensore, quando possibile. Fare docce brevi, utilizzare aria condizionata e riscaldamento solo quando veramente necessario, utilizzare l'auto il meno possibile o farlo insieme a più persone. Sono piccoli gesti che contribuiscono al risparmio energetico e quindi ad inquinare meno. Come cittadini questo possiamo fare".

Molte persone ancora affrontano la montagna impreparati. Ricordiamo quali regole sono basilari per affrontare un'escursione?

"Quando si parte per un'escursione, qualsiasi essa sia, bisogna innanzitutto conoscere le condizioni della montagna che affrontiamo. Oltre che le condizioni fisiche e tecniche nostre e di chi è insieme a noi. Bisogna vestirsi a strati, in modo da potersi scoprire, ma al tempo stesso essere protetti, anche dalla pioggia. Una maglietta, un pile leggero, ma anche una giacca e un guscio anti vento e anti pioggia. Se si va sul ghiacciaio, poi, ci vogliono piccozza e corda e serve il casco. Un'altra cosa importante sono le scarpe: scarponi rigidi se si va sul ghiacciaio. Su strada o roccia scarpe con una suola adeguata e resistenti al bagnato, se occorre. Pantaloni possibilmente non corti. E' utile avere telo termico per le emergenze, una lampada, i guanti se fa freddo. Occhiali da sole, crema solare, cappellino. Tutto quello che può servire in una situazione o nell'altra, nel tempo bello o brutto. E poi l'alimentazione: portarsi sempre dietro cibo o barrette. E indispensabile è l'acqua, anche col freddo".

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