rotate-mobile
Venerdì, 1 Dicembre 2023
Cronaca

Migranti: l’allarme del sistema di accoglienza

Le strutture sono piene e non si trovano altri immobili per ospitare. “Servono più risorse per integrare”

214 sono sbarcati ieri a Marina di Carrara, altri 132 oggi a Livorno, salvati in più operazioni di soccorso dalla nave Geo Barents di Medici senza frontiere. Non tutti resteranno in Toscana, dove comunque nell’arco dei prossimi due mesi dovrebbero arrivarne circa tremila sui 50mila stimati a livello nazionale, in base ai criteri di ripartizione tra le varie regioni decisi dal governo.

Numeri importanti che si scontrano con le difficoltà legate all’accoglienza, perché i posti non bastano. E le tende, come quelle apparse la scorsa settimana a Pelago, non le vuole nessuno. Una questione anzitutto di dignità per chi lì dentro deve starci. Ma le difficoltà restano. “Siamo saturi - ammette Vincenzo Lucchetti della Fondazione Solidarietà Caritas Firenze - Abbiamo richieste, però non riusciamo a trovare locali disponibili. Questo è sempre stato un problema, ma con arrivi così massicci la situazione si è acuita. In condizioni normali, con le nostre strutture riuscivamo a gestire l’afflusso, adesso no. Servirebbero ulteriori immobili che non ci sono ed anche personale, come educatori e operatori. Senza diventa tutto un po’ più complicato”. 

Migranti: i flussi in arrivo in Toscana 

A Firenze e provincia tra Cas, posti Sai e minori stranieri non accompagnati i migranti sono circa 2.700, ma i dati sono in continuo “aggiornamento”.

“Noi siamo pieni - conferma Vincenza Vicino della cooperativa Albatros che gestisce 23 strutture nell’area fiorentina per complessivi 280 posti - Riceviamo richieste per nuovi inserimenti, perché ovviamente i migranti continuano ad arrivare, ma non abbiamo possibilità di ospitare. Quello delle strutture è un problema vero, non sono tantissime, ancor meno su Firenze perché i proprietari degli immobili preferiscono farci altro anziché affittarli per i Cas. Sulla distribuzione decisa dal Governo, poi, il problema è a monte, nel criterio di distribuzione dei migranti: la Toscana ha una grande superficie ma non tutta abitabile (rispettivamente quinta e nona, ndr)”.

Ieri Matteo Biffoni, sindaco di Prato, in qualità di delegato nazionale Anci per l’Immigrazione ha rilanciato l’allarme parlando di numeri fuori controllo: “In questo momento l’unica cosa che c'è da fare è metterci le risorse, per aprire nuovi posti e convincere gli operatori, quelli seri, a stare dentro ai percorsi di accoglienza perché sennò si rischia il caos totale, ancora peggiore di quello che viviamo. La seconda cosa da fare è chiamare l’Anci, chiamare il terzo settore e ascoltare le indicazioni che già abbiamo messo sul tavolo del ministro Piantedosi, come dei ministri precedenti, e soprattutto sul tema dell’accoglienza ripartire con una serie di regole nuove perché sennò, non ce la facciamo. Ci vorrebbe un po’ di coraggio politico”.

E dalla Toscana un ennesimo appello a Roma affinché vengano stanziati più fondi è arrivato dai sindaci dei Comuni dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa: “Se il governo vuole che il nostro territorio accolga altre persone, deve stanziare le risorse necessarie per farlo in modo dignitoso, altrimenti ci ritroveremo ad avere centri sovraffollati e a stipare come bestie le persone, con il risultato di creare contesti ad alto rischio per chi li vive e il rifiuto delle nostre comunità ad accogliere, venendo meno a quelle esigenze di sicurezza a cui noi teniamo non a parole ma nei fatti concreti”.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti: l’allarme del sistema di accoglienza

FirenzeToday è in caricamento