I carabinieri di Pistoia, Prato e del Nas di Firenze hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un medico di medicina generale operante nei territori dell’Abetone, Cutigliano, Marliana e San Marcello. 

L’indagato è indiziato di aver falsamente attestato, nella sua qualità di pubblico ufficiale vaccinatore, l’avvenuta vaccinazione nei confronti di decine di soggetti residenti nelle province di Pistoia, Prato, Lucca, Pisa e Firenze (tra cui due minorenni).

Nuovo decreto: cosa cambia davvero

Oltre alla custodia cautelare è stato disposto il sequestro preventivo delle certificazioni rilasciate dal sistema sanitario regionale (i green pass) al fine di impedirne l’utilizzo. L’indagine trae origine dalla segnalazione di una madre che, temendo la possibilità che il figlio potesse contrarre il covid19, a cui lo stesso  avrebbe riferito di essersi falsamente vaccinato, si era rivolta alle forze dell'ordine. Una segnalazione che, peraltro, è andata a sommarsi a numerosi sospetti che i militari avevano già nei confronti del medesimo medico. 

Da qui è scaturita l’indagine - coordinata dalla procura - che ha permesso ai militari di raccogliere gravi indizi sull’inserimento nei portali regionali - al fine di ottenere i green pass - da parte del medico nei confronti di alcuni suoi pazienti. 

Il medico risulta indagato anche per peculato (per la presunta dispersione dei vaccini mai inoculati), di truffa al Sistema Sanitario Nazionale (perché sospettato di aver percepito indennità aggiuntive per ogni vaccinazione falsamente registrata) nonché omissioni di atti di ufficio (poiché sospettato di non aver proceduto alle prescrizioni dei tamponi ai suoi pazienti presumibilmente contagiati dal covid19). Diciannove in tutto le persone indagate. 

Le indagini fanno ritenere che il medico non avrebbe percepito alcun compenso ma che agisse in questo modo per proprie convinzioni riguardo la presunta inutilità del vaccino anti-covid.