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Cronaca

Marmolada: i geologi e i radar dell'università di Firenze per monitorare i movimenti della montagna

Casagli: "Crollo legato alle temperature anomale, il ghiacciaio continuerà a cedere"

A monitorare i movimenti sospetti della Marmolada, teatro della tragedia di due giorni fa, saranno due radar: "uno per captare i movimenti rapidi tipici delle valanghe, un altro invece per sorvegliare quelli più lenti tipici delle frane". A installarli, questa mattina, sono stati alcuni tecnici tra cui Nicola Casagli, professore di Geologia applicata all'Università di Firenze e al servizio della Protezione civile in caso di grandi disastri come quello che domenica scorsa ha provocato 7 morti, 8 feriti e 13 dispersi in quella che, tecnicamente, è una "valanga di ghiaccio".

Intervento sulla Marmolada, 3 luglio-2-2

I radar saranno installati all'altezza del rifugio della Marmolada e serviranno a monitorare lo spostamento del ghiacciaio che, secondo quanto spiegato all'Adnkronos da Casagli -  continuerà a franare, vista la pendenza del ghiaccio rimasto sospeso dopo il crollo: "nella migliore delle ipotesi cederà a piccoli blocchi, altrimenti in grandi masse". Un crollo che, sicuramente, è legato alle "temperature anomale", ha dichiarato il professore.

L'interferometro radar dell'università degli studi di Firenze - che è stato montato su un elicotttero attrezzato e ha sorvolato la zona del crollo sul ghiacciaio della Marmolada nel corso della mattinata - è una tecnologia sviluppata proprio dall'ateneo fiorentino negli anni '90 ed è già stato impiegato - ricorda poi l'Ansa - per misurare lo spostamento superficiale della frana di Tessina in provincia di Belluno nel 2003.

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