rotate-mobile
Cronaca

Texprint, la questura vieta la piazza ai Si Cobas. Presidio si sposta in piazza delle Carceri, il sindacato: "Motivi pretestuosi"

Dopo i 4 arresti, poi rilasciati, degli scorsi giorni oggi nuova protesta dei lavoratori. La solidarietà della Gkn: "Disparità di trattamento intollerabile, noi cisaremo"

La manifestazione dei lavoratori Texprint indetta per oggi alle 18:30 dal sindacato Si Cobas in piazza del Comune a Prato non ci sarà. O meglio, dovrà essere un presidio fisso, con massimo 200 persone, non più in piazza del Comune ma in piazza delle carceri. Così ha deciso la questura di Prato, dopo i fatti degli scorsi giorni (sgombero all'alba di venerdì delle tende di fronte al Comune e poi 4 arresti al presidio di solidarietà ai lavoratori di fronte alla questura).

"Il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza ha deciso di vietare lo svolgimento della manifestazione in piazza del Comune. Il motivo non poteva essere più pretestuoso: pericolo assembramenti. Non c'è bisogno di commentare. Il divieto è politico ed è stato notificato a meno di 24 ore dalla manifestazione. La denuncia dello sfruttamento selvaggio al Macrolotto è incompatibile con l' "ordine pubblico". Firenze, nel giorno della Liberazione, dava la sua piazza della Signoria ai lavoratori della Gkn che da lì in cinquemila sfilavano in corteo per il centro città. E noi eravamo, come sempre, con loro. Questa invece è Prato", si legge in una nota di protesta diffusa su Facebook dal sindacato Si Cobas, che parla di "guerra contro gli sfruttati e non contro gli sfruttatori".

E solidarietà ai lavoratori Texprint (azienda colpita peraltro da un'interdittiva antimafia) è arrivata proprio anche dal Collettivo di Fabbrica dei lavoratori Gkn.

"Apprendiamo ora del divieto a manifestare stasera in piazza del Comune a Prato ai lavoratori Texprint. Questo divieto arriva nel giorno della Liberazione di Prato. La disparità di trattamento tra noi e questa vertenza ci risulta semplicemente intollerabile. Gkn stasera ci sarà", si legge su un post Facebook del Collettivo. Il presidio è dunque confermato per oggi, lunedì 6 settembre, alle 18.30 a Prato, in piazza delle Carceri.

Solidarietà ai lavoratori Texprint anche dalla sinistra fiorentina di Sinistra progetto comune. “Ancora una volta saremo in piazza al fianco della lotta di chi pretende dignità all’interno della Texprint: da centinaia di giorni va avanti il presidio permanente davanti all'azienda, con fenomeni repressivi inquietanti e inaccettabili. Dove sono le istituzioni che tanto spesso si dichiarano paladine del lavoro, schierandosi nella vicenda Gkn senza timore? Al sindaco di Prato (Biffoni, del Pd, ndr) è stato chiesto un confronto. La Regione Toscana pareva aver accennato a qualche interesse di apertura per un dialogo con chi sta lottando. Ma in realtà è stata offerta solo repressione e criminalizzazione", attaccano i consiglieri comunali di Spc Palagi e Bundu.

La replica del sindaco Biffoni

Il Comune di Prato respinde le accuse, con il sindaco Biffoni che su quanto successo negli scorsi giorni ha pubblicato un lungo post su Facebook, che riportiamo integralmente qui sotto:

"Girano tante ricostruzioni su quanto sta avvenendo, è bene mettere bene a fuoco alcuni punti fondamentali.
1) il contrasto allo sfruttamento lavorativo e all'illegalità è un obiettivo indiscutibile. Anzi, è molto più perché il Comune di Prato, fra i pochi in Italia, ha uno sportello anti- sfruttamento attraverso il quale si sostengono e si aiutano i lavoratori a tutelare i propri diritti.
Un percorso intrapreso anche dai lavoratori Texprint che già da qualche mese si sono rivolti al Comune, dopo i nostri ripetuti inviti
2) ci siamo confrontati in palazzo comunale con decine di situazioni legate a vertenze e scioperi. Presupposto non negoziabile è il rispetto delle regole, da parte di tutti, altrimenti non funziona.
3) noi non abbiamo competenza sul rilascio dei permessi di soggiorno, tanto meno sul lavoro dell'Ispettorato, né decidiamo dell'annullamento di multe o sanzioni. Ciò detto, a tutti i tavoli convocati dalla regione ci siamo stati e ci andremo.
4) per apporre una tenda o per fare una manifestazione ci vuole la richiesta approvata di occupazione di suolo pubblico e ci vogliono le dovute autorizzazioni. È la legge che lo prevede, non ordina niente nessuno. Ed uno sgombero è eseguito dalla forza pubblica perché altrimenti ognuno potrebbe fare come gli pare e così non funziona. 
5) dà fastidio, ma non mi crea problemi essere inseguito da 20 persone che urlano. Schema conosciuto nella storia, ma sempre di moda si vede. Sono provocazioni e alle provocazioni non si replica se sei istituzione.
6) io penso che la lotta allo sfruttamento lavorativo si fa con le istituzioni, non contro. Ci siamo sempre messi in prima fila nel contrasto all'illegalità, abbiamo anzi sempre sollecitato mezzi e strumenti adeguati da parte dello Stato e ci siamo fatti un enorme carico dei controlli che ci spettano. Aspettiamo anche noi che l'Ispettorato, che dovrebbe essere dotato di un organico decuplicato, finisca il suo lavoro. In quel momento avremo chiaro tutto.
Ma più in generale non è un ispettorato a vincere la battaglia contro lo sfruttamento. Quella può essere combattuta solo con una alleanza tra le istituzioni e la comunità tutta. Noi ci siamo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Texprint, la questura vieta la piazza ai Si Cobas. Presidio si sposta in piazza delle Carceri, il sindacato: "Motivi pretestuosi"

FirenzeToday è in caricamento