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Corteo degli antagonisti a Firenze: fumogeni contro la sede di CasaPound | FOTO

Circa 600 persone hanno partecipato a un corteo organizzato per chiedere la chiusura della sede fiorentina di Casapound dopo l'aggressione subita da tre giovani esponenti dell'area antagonista

In seicento hanno preso parte nel pomeriggio al corteo organizzato da Firenze antifascista per chiedere la chiusura di CasaPound. Questo dopo che, giusto una settimana fa, alcuni esponenti dell’area antagonista sono stati aggrediti nei pressi di piazza della Repubblica.

Il corteo è partito da piazza Savonarola. Al serpentone hanno partecipato Anpi, Movimento Lotta per la Casa, immigrati, attivisti dell’area anarchica ma anche famiglie con bambini. La prima 'fermata' è stata sotto l’ufficio del commercialista che, a detta dello speaker, sarebbe ‘colpevole’ di affittare il fondo dove ha sede il centro sociale di destra.  Rapida la ripartenza con qualche piccolo disagio per gli automobilisti all’altezza di piazza della Libertà mentre il corteo tagliava i viali.

Il livello di tensione si è alzato quando in via Lamarmora, una frangia di giovani, con volto coperto da sciarpe e con in testa dei caschi, ha provato a staccarsi dal resto dei manifestanti. Infatti nella perpendicolare, via Sant’Anna,  c’è la sede di CasaPound. All’indirizzo della quale sono stati lanciati dei fumogeni e qualche petardo. Massiccio il dispiegamento di forze a barricare gli ingressi della strada.

I manifestanti hanno proseguito imboccando via Cavour, dove alcuni store hanno preferito abbassare le saracinesche, sfilando poi all’ombra del Duomo. Tra i tanti slogan non è mancata una stoccata al primo cittadino:“Renzi è un sindaco che organizza sgomberi, e di lavoro parla solo con Marchionne”.

Manifestazione per la chiusura di CasaPound

I manifestanti, ‘armati’ di bandiere, hanno attraversato il cuore della città arrivando fino a piazza della Repubblica. Sfilando davanti a un presidiatissimo caffè Le Giubbe Rosse, dove sabato scorso si è svolto l'incontro di CasaPound, dopo cui ha avuto luogo l’aggressione nelle strade attigue alla piazza.

“Questo è un porto franco della letteratura – racconta il titolare dello storico caffè fiorentino – in cui c’è libertà di espressione per tutti. Spesso ospitiamo anche i NoTav, e non credo siano di destra. Quanto è successo la settimana scorsa è deprecabile”. E riguardo al nutrito numero di militari schierati intorno al suo locale: “Questo posto non è stato mai così presidiato nemmeno durante il fascismo”.  La manifestazione si è chiusa pochi minuti dopo in piazza Santa Maria Novella.

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