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Cronaca Centro Storico / Via Pier Antonio Micheli

Tempesta Firenze, Orto Botanico in ginocchio: "Piante perse per sempre" | FOTO

Viaggio all'interno di quel che rimane dell'Orto. Il direttore Chelazzi: si contano danni "non sotto i 500.000 mila euro, con l'80% del patrimonio arboreo lesionato". Stima per la riapertura? "Non prima di 3-4 mesi"

Quello che vedete sopra, in foto, è quel che rimane di un ‘pinus nigra’ custodito per 150 anni nell’Orto Botanico di Firenze. Quel che ne resta. Che in fondo è la cartolina triste della tempesta che venerdì scorso si è abbattuta in città. Fortunatamente, infatti, non ci sono state vittime né feriti gravi. C’è la conta dei danni, certo, i musei lesionati, i vigneti vendemmiati dal vento e le lacrime degli agricoltori.

Tutto vero. Ma quelle pienate per terra, stroncate, alcune dilaniate dalla furia del vento, della grandine, dell’acqua, resteranno una ferita indelebile. Sì perché, parola di Guido Chelazzi, responsabile del Museo di Storia naturale di Firenze, alcuni esemplari del patrimonio arboreo dell’Orto, un pezzo di scienza e di storia di Firenze, in vita fin dal 1545 (tra i più antichi al mondo antichi insieme a Pisa e Padova), sono “andati perduti per sempre”.

E il conto non si ferma qui: in generale si contano danni “non sotto i 500.000 mila euro; con l’80% del patrimonio arboreo lesionato”. “Abbiamo una memoria precisa di quasi 500 anni di storia – ha spiegato Chelazzi durante il sopralluogo all’Orto di questa mattina- tutto documentato anno per anno. Si sono verificati eventi straordinari, alluvioni e gelate, ma mai un evento di questa portata”. Tanto forte da “compromettere in maniera irreparabile” piante “di grandissimo valore storico e naturalistico”. Un patrimonio storico scientifico che conta “circa 6.000 esemplari diversi” con “collezioni ospitate nelle serre storiche, anch’esse gravemente danneggiate”. Collezioni scientifiche, in alcuni casi “già ricoverate in serra”.

Per quel che riguarda le piante “rimaste in piedi dovranno essere controllate attentamente da i nostri periti; non è detto che non abbiamo subito lesioni interne”. Per Chelazzi , comunque, “ora la priorità è rimettere in sicurezza le serre e tutto l'Orto, e sviluppare un piano di recupero di questo bene” anche se la riapertura “non avverrà prima di 3-4 mesi”.

L'Orto Botanico di Firenze in pezzi

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