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Cronaca

Aeroporto, licenziato dopo essere rientrato in ritardo da una grave malattia

I sindacati mettono in discussione l'umanità del provvedimento nei confronti di un lavoratore che dopo aver affrontato una dura battaglia contro la malattia si vede cacciato dal posto di lavoro

Per un anno ha combattuto contro una grave malattia, riuscendo a sconfiggerla, e domani era pronto a tornare a lavoro. Un lavoro che invece rischia di aver perso per sempre: nove giorni fa ha superato i termini di assenza previsti dal contratto e l'azienda lo ha licenziato. E’ il caso denunciato dai sindacati Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl dell’aeroporto Vespucci di Peretola che chiedono all’azienda, la Giacchieri, che ha in appalto i servizi di stivaggio, nastro bagagli e pulizia degli aeromobili nello scalo fiorentino, di revocare il licenziamento.

L’uomo, assunto da anni a tempo indeterminato, sarebbe dovuto rientrare a lavoro domani, dopo essere stato vittima di una grave patologia e di un intervento chirurgico ma 9 giorni fa ha superato i 365 giorni di assenza consentiti dal contratto e l’azienda lo ha licenziato.

Per questo i sindacati chiedono alla Giacchieri, che ancora non ha sostituito il lavoratore licenziato, di tornare sui propri passi. Il lavoro non manca e presto dovrebbero essere assunti degli stagionali per il periodo estivo. Non è in discussione, dicono i sindacati, il fatto che la Giacchieri abbia il diritto, a norma di legge, di licenziarlo. E’ in discussione l’umanità di un simile provvedimento nei confronti di un lavoratore che dopo aver affrontato una dura battaglia contro la malattia si vede cacciato dal posto di lavoro.

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