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Cronaca

Maggio Musicale e spese rimborsate, Pereira: “Dovevo trovare sponsor, o la Fondazione sarebbe fallita”

Il sovrintendente ascoltato in commissione controllo

“Se non avessi trovato sponsor, la Fondazione sarebbe fallita”. A dirlo, questa mattina di fronte alla commissione controllo di Palazzo Vecchio, è il sovrintendente del Maggio Musicale Alexander Pereira.

All'ordine del giorno ci sono le spese effettuate con la carta di credito aziendale o, se effettuate con quella personale, rimborsate. Si tratta di 58mila euro per il 2021 (14mila euro per i primi quattro mesi del 2022) e tra le spese, come emerso da una doppia interrogazione di Fratelli d'Italia in Comune e Regione, ci sono anche scontrini in pescheria, dal fornaio, dall'ortolano, oltre che hotel di lusso, ristoranti e, tra le altre cose, un viaggio in elicottero da oltre 5mila euro.

“E' tutto trasparente, tutto in regola”, si è difeso nei giorni scorsi il sovrintendente, affermando che si tratta di spese effettuate per rappresentanza e per lavoro, necessarie ad incontrare possibili finanziatori e a portare sponsor e finanziamenti privati alla Fondazione. Del resto, gli scontrini sono tutti visibili on line. Ed è la stessa linea che il sovrintendente tiene anche oggi.

Il caso, 60mila euro rimborsati: anche ortolano, forno e pescheria

"L'unico che poteva salvare il Maggio"

"Ho voluto essere presente in questa commissione per spiegare le cose guardandosi in faccia”, esordisce Pereira. “Quando sono arrivato al Maggio i debiti erano pari a 60 milioni e mi venne detto che potevo essere l'unico a salvarlo. Ero famoso per trovare fondi. Quando ho accettato l'incarico al Maggio avevo già trovato 350 milioni di euro per le istituzioni che avevo diretto in passato. Adesso abbiamo ridotto i debiti a 52 milioni”, rivendica il sovrintendente.

Che sottolinea anche i risultati ottenuti in questi due ultimi anni. “Prima del mio arrivo il Maggio aveva 2,6 milioni di sponsorizzazioni. Con me nel 2020 siamo arrivati a 4 milioni e nel 2021 a 7 milioni e mezzo”, dice. E poi: "Se non avessi trovato i 7,5 milioni con gli sponsor la Fondazione del Maggio sarebbe fallita”.

Come già detto nei giorni scorsi, a proposito degli scontrini da oltre 100 euro in pescheria o dall'ortolano, Pereira ripete: “Amo cucinare per i miei ospiti. Lo faccio per lavoro, peraltro risparmiando rispetto al ristorante”. Anche in questo caso, le cene, con pesce, verdure e quant'altro pagate con la carta di credito aziendale, sarebbero dunque state funzionali a trovare sponsor.

Alessandro Draghi, consigliere di Fratelli d'Italia, attacca sulle cene nel periodo in cui la Toscana era in zona rossa per il Covid.

"Invitare gli artisti a casa è un investimento"

"Quando i ristoranti erano chiusi per il Covid per me era importante invitare gli artisti a casa, è l'investimento più importante da fare. Basta pensare che Floris, uno dei più importanti tenori al mondo, mi ha detto che sarebbe tornato al Maggio perché ero stato l'unico soprintendente ad averlo invitato a casa. Stessa cosa per Daniele Gatti, che non sarebbe diventato direttore d'orchestra del teatro se non fosse stato mio ospite".

Stipendio da 240mila euro

Sull'opportunità politica di farsi rimborsare le spese di cui sopra critiche anche dal consigliere Emanuele Cocollini (gruppo Centro) e dai 5 Stelle Lorenzo Masi e Roberto De Blasi. “Ha già uno stipendio da 240 mila euro (lordi, ndr) all'anno, più del presidente della Repubblica”, ricorda Masi. “Cucino bene anche io per i miei ospiti, ma non uso fondi pubblici per fare la spesa”, rincara De Blasi.

“Il 90% delle cene che ho organizzato a casa le ho pagate io, senza usare la carta di credito aziendale. Si tratta in tutto di 800 euro, non ho problemi a rimborsarli ma l'ho fatto per lavoro”, ribadisce Pereira, sostenendo di non avere mai superato i massimali di spesa di cui ha diritto.

L'elicottero

I consiglieri di Sinistra progetto comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu chiedono conto dell'elicottero “preso dal sovrintendente per andare da Zurigo a Gstaad il 6 febbraio 2022, spendendo 5.550 franchi svizzeri, oltre 5.300 euro. Non c'era un altro modo per spostarsi (si tratta di circa 200 km, ndr)?”.

"Sono dovuto andare in elicottero per non perdere un incontro in cui i grandi imprenditori si vedono. In quell'occasione sono riuscito ad ottenere oltre 300mila euro per il Maggio”, la replica di Pereira.

Quanto ad altri viaggi, aggiunge: "Col Covid c'era un forte problema sulle sponsorizzazioni. Le persone volevano rinunciare alla sponsorizzazioni, abbiamo dovuto convincere gli sponsor a non andare via e, nello stesso momento, ho cercato nuovi introiti. Però la speranza di trovare nuovi soldi a Firenze era zero. Firenze non è una città molto generosa. Per cui era chiaro che l'unica chance che avevo di far vivere il Maggio era trovare soldi all'estero. Avevo una rete molto forte in Svizzera, da qui i miei viaggi".

Il Pd invece si schiera compatto con Pereira. “Una persona di grande spessore, lo dicono i numeri”, le parole del capogruppo Nicola Armentano. E Massimo Fratini la mette sulla metafora calcistica: “Se vogliamo la Champions gli ingaggi sono questi, altrimenti avremmo un Maggio che gioca per non retrocedere”. Alla fine piccola scenetta: Draghi regala a Pereira una cover per il cellulare, perché tra le spese rimborsate ci sono anche 16,90 euro utilizzati proprio per l'acquisto di una cover. Sul capitolo delle spese rimborsate la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo, per valutare un eventuale danno erariale. Ne vedremo gli sviluppi.

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