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Cronaca

Maggio, dopo lo sciopero per il Fidelio la Cgil: "Pronti a confronto serio"

Il sindacato dopo la protesta che ha costretto il teatro ad eseguire l'opera di Beethoven in forma concertistica: "Ora basta parole ma risolve concretamente questo problema". Dura la risposta a Bianchi e Nardella

Dopo lo sciopero nel giorno della prima del Fidelio di Beethoven, opera eseguita in forma concertistica, la Cgil conferma la propria disponibilità, “come sempre avvenuto in passato, ad un serio e vero confronto di merito sui problemi tutt'ora irrisolti e oggi non possono non fare un punto di verità sulla vertenza del Maggio”. Dialogo aperto anche se i nodi permangono, con i volumi, quelli della polemica, possibilmente più alti. A partire dalla risposta che il sindacato manda al sovrintendente Francesco Bianchi che dal palco, prima dell’esecuzione del maestro Mehta, eri sera ha definito “irresponsabile” la posizione del sindacato. “Lo siamo, forse, per aver evidenziato- sottolinea la Cgil- un conflitto di interessi che se non rimosso rischia di portare a contenziosi infiniti che metterebbero, quelli si, a fortissimo rischio il futuro del teatro?”, riferendosi alla posizione del sindaco di Firenze Dario Nardella, sindaco di Firenze e della Città metropolitana.

“Basterebbe poco per metterci in sicurezza su questo punto: l'apertura di un tavolo presso il ministero del lavoro con la presenza del Mibac. Questo- continua la Cgil- abbiamo chiesto e questo continuiamo a chiedere”. Sindacato che, all’indomani del j’accuse lanciato da i vertici del teatro, dalla durezza delle parole di Nardella (“Il gesto della Cgil è un clamoroso autogol che colpisce il prestigio di Firenze. Un atto grave, dannoso, verso la città, la fondazione, la musica, l'opera, privo di fondamento, incomprensibile”), decide di rispondere anche alle parole del direttore generale dello spettacolo dal vivo del Mibac, Salvatore Nastasi: “Afferma che i 50 esuberi del Maggio hanno ottenuto tutto, la riassunzione a tempo indeterminato nella stessa città e con gli stessi salari. Stessi salari proprio no! Con la riassunzione si perdono tra i 250 e i 400 euro al mese perché saranno inquadrati a livelli bassi del CCNL Commercio senza riconoscimento dell'anzianità e senza trattamenti integrativi”.

Il ministro Franceschini o “risolve concretamente questo problema oppure”, quelle di Nastasi “restano solo le parole”. Quanto al Jobs Act “che darebbe più garanzie di prima, facciamola finita di dire fesserie. Sappiamo oramai tutti che nel caso di licenziamenti illegittimi i lavoratori non avrebbero più la tutela della reintegra nel posto di lavoro, basterebbe leggere la legge e chiedere a Renzi!”.

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