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Cronaca

Maggio Musicale, la Cgil al sindaco: "Trovare soluzione per le lavoratrici"

Il sindacato chiama in causa sovrintendente e sindaco, che è anche il presidente della Fondazione: "Inascoltate le nostre denunce, un accordo sarebbe stato possibile"

La Cgil torna a porre l'attenzione sul Maggio Musicale Fiorentino, esprimendo solidarietà alle due lavoratrici rimaste senza lavoro né pensione, che hanno intrapreso lo sciopero della fame per portare all'attenzione sulla loro assurda situazione.

Oltre alle accuse di non aver ascoltato il consiglio comunale, la Slc Cgil dell'area metropolitana accusa il Maggio di non aver ascoltato nemmeno il sindacato: "Al tavolo della trattativa, apertosi in seguito alla apertura di licenziamenti collettivi del febbraio 2015, la Slc Cgil ha sempre evidenziato le varie problematiche connesse all'applicazione della legge, compresa quella relativa alle persone che avrebbero potuto trovarsi nella situazione delle lavoratrici licenziate, formulando proposte praticabili e ragionevoli finalizzate al possibile raggiungimento di un accordo. Le nostre richieste non hanno trovato riscontro, sebbene accompagnate da  varie iniziative di mobilitazione e di denuncia pubblica".

Le due lavoratrici, che pochi giorni fa hanno nuovamente protestato sotto Palazzo Vecchio, si sono ritrovate in situazione kafkiana: sono rimaste senza lavoro, ma senza essere state licenziate (quindi non hanno diritto al sussidio di disoccupazione).

"Se ci fosse stata la volontà, un accordo sarebbe stato possibile, ivi inclusa la proceduralizzazione dei pensionamenti con i requisiti pre-Fornero, con vantaggi per tutti,  evitando così i contenziosi giudiziari in essere che risulterebbero, a tutt'oggi, numerosi - dice il sindacato -. Non ci sono occasioni in cui non venga evidenziato quanto sia costato lo sciopero indetto dalla Cgil, le cui finalità erano, appunto, trovare soluzioni di mediazione. Viene naturale chiedersi, alla luce dei fatti, quanto costi invece il loro mancato raggiungimento".

La Slc Cgil, in conclusione, chiede dunque al sindaco di Firenze Dario Nardella, che è anche di diritto il presidente della Fondazione Maggio Musicale, e al Sovrintendente Francesco Bianchi, di "adoperarsi per la ricerca di soluzioni, e che la capacità di ascoltare torni ad essere la base delle pratiche politiche, fondamentale approccio alla mediazione sempre più necessaria e risolutiva". La stessa cosa, più o meno, che i sindacati chiedevano a Mattero Renzi quando questi era sindaco, con Nardella vice. Sappiamo come è andata a finire.

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