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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Maggio fiorentino, Renzi e Bianchi per la liquidazione, il ministro Bray no: è scontro

Commissario e sindaco favorevoli alla liquidazione della fondazione. Il no arriva dai sindacati che hanno presentato un contro piano appoggiato da Rossi e Barducci ma anche dal ministro dei Beni culturali

Il Maggio musicale, nella sua lunga storia, di momenti complicati ne ha conosciuti più di uno. Stavolta tuttavia è diverso. C’è un fatto, ineludibile, da qualunque parte la si voglia guardare: l’ente lirico fiorentino non sta più in piedi ed è ad un passo dal baratro. Questa è la situazione che sta facendo da premessa ad un obiettivo comune: salvare una fetta cristallina di eccellenza artistico-culturale di fama mondiale. Gli intenti comuni finiscono qui; è nelle soluzioni da adottare per raggiungere lo scopo che si sta consumando uno scontro istituzionale asprissimo. Da una parte il commissario straordinario Francesco Bianchi, favorevole come il sindaco Matteo Renzi alla liquidazione della fondazione. Dall’altra i sindacati, sostenuti dal presidente della Regione Enrico Rossi e da quello della Provincia di Firenze Andrea Barducci, ma anche rincuorate dalla posizione del ministro dei beni culturali Massimo Bray che non è convinto della strada indicata dal commissario, che hanno presentato un loro contro-piano.

SCONTRO RENZI/CAMUSSO - A questo proposito c’è chi non manca di far notare la singolarità di una situazione di un commissario, nominato dal ministero (Bianchi fu scelto da Lorenzo Ornaghi, predecessore di Bray) che insiste in una posizione che sarebbe molto diversa da quella assunta in questa fase dallo stesso Bray, il quale ha annunciato solo due giorni fa un percorso in due tempi: una prima soluzione per le esigenze immediate e, a breve, interventi strutturali per tutto il settore. E tra le voci che circolano a Firenze, c’è anche quella di un possibile forfait del commissario. A rendere il clima più difficile c’è ora, sullo sfondo, il battibecco a distanza tra il sindaco Renzi ed il segretario generale della Cgil Susanna Camusso: il primo, anche ieri, ha ripetuto che “chi ha preso uno stipendio di troppo da ora in poi dovrà farne a meno” nello “stipendificio” del Maggio dove si è entrati anche senza concorso. Frasi che hanno fatto infuriare il numero uno della Cgil: “Dire stipendificio è esattamente come dire fannulloni, non c’è nessuna differenza: è il rifiuto di capire che dentro una cosa complessa come il Maggio ci sono dei lavoratori ai quali si deve rispetto”.

FACCIA A FACCIA – E che tra le parti ci sia aria di strappo l’ha certificato il faccia a faccia tra le parti sociali e il commissario di questo pomeriggio: “C’è stata una gestione del tavolo delle trattative che potremmo, con un eufemismo, definire assolutamente poco rispettosa: siamo di fronte, in tutta evidenza, alla volontà ferrea di spingere per l’ipotesi della liquidazione del Maggio fino in fondo”. Con queste parole Paolo Aglietti, della Cgil, ha commentato l’esito dell’incontro.

UIL – Chiede intanto “un repentino cambio della gestione commissariale” la Uil che esprime anche il timore che “il consuntivo di bilancio 2012 sia stato costruito proprio per suffragare” la tesi che l’unica soluzione è la liquidazione.

STIPENDIFICIO – Cgil e Uil, poi insieme alla Cisl, hanno deciso di replicare, con una nota congiunta, alla dichiarazioni del sindaco Matteo Renzi secondo il quale al Maggio “si sono assunti 48 amministrativi senza concorso, quando ne bastavano 6”. “Nel comparto dei dipendenti a tempo indeterminato – affermano i confederali – non vi è alcuna chiamata nominativa. Per la precisione, contratti a chiamata diretta che non hanno preso parte e superato alcun processo di selezione, oltre alle funzioni di staff, con varie tipologie contrattuali, sono 5 dipendenti a tempo determinato fra gli amministrativi, alcuni assunti ed utilizzati su mansioni coperte da personale esistente, voluti dalla precedente sovrintendente Francesca Colombo scelta dal sindaco di Firenze, e circa 2/3 tecnici assunti a tempo determinato, per esaurimento graduatorie, sotto la conduzione del commissario straordinario. Inoltre - prosegue la nota - smettiamola di dire che 4 o 6 impiegati bastano. Anche nella proposta dei 75 esuberi (di cui 15 amministrativi) presentata dal commissario, rimarrebbero in servizio 32 impiegati. Con solo 6 quanti servizi e funzioni sarebbero appaltate all'esterno?”

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