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Cronaca

Mafia, "riciclaggio per il clan Tagliavia": in 29 a processo

All'esito dell'udienza preliminare. Altri 18 imputati hanno patteggiato, 3 condanne in abbreviato, un'assoluzione

Si è conclusa l'udienza preliminare nata dalle indagini della Dda di Firenze a carico di presunti esponenti del clan Tagliavia, che avrebbe riciclato i proventi illeciti di Cosa Nostra nell'economia toscana, in particolare nelle zone di Prato e Firenze.

All'esito dell'udienza preliminare davanti al giudice Silvia Romeo sono state rinviate a giudizio 29 persone, mentre 18 sono stati i patteggiamenti e 3 le condanne in abbreviato. Si registra anche un'assoluzione, sempre in abbreviato.

Secondo i pm Giuseppina Mione e Francesco Sottosanti, titolari dell'inchiesta, la famiglia palermitata di corso dei Mille avrebbe immesso nel circuito economico denaro di provenienza illecita attraverso le creazione di una galassia di 33 imprese con sedi in tutta Italia, in particolare in Toscana, Sicilia e Lazio, tutte aventi per oggetto sociale il commercio dei pallets, le pedane in legno usate per il trasporto e la movimentazione di materiale.

Il gruppo criminale avrebbe riciclato, anche attraverso l'emissione di fatture false, oltre 48 milioni di euro di proventi illeciti derivanti degli affari criminali della famiglia mafiosa capeggiata da Pietro Tagliavia. I reati contestati dalla procura sono, a vario titolo, associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, contraffazione di documenti d'identità e sostituzione di persona.

 

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