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Cronaca Centro Storico / Piazza della Santissima Annunziata

La storia della Madonna senza volto di Santissima Annunziata

Un affresco presente nel Chiostro dei Voti della basilica fiorentina, realizzato intorno al 1513. Secondo quanto riportato dal Vasari, l'artista Francesco di Cristofano, detto il Franciabigio, decise di deturpare il volto della Madonna, vandalizzando irrimediabilmente l'opera

Il Chiostrino dei Voti è un cortile porticato antistante la Basilica della Santissima Annunziata, situata nell'omonima piazza fiorentina. Al suo interno è conservato un importante ciclo di affreschi nelle lunette, realizzato tra il 1400 e il 1500. Ad esso lavorarono i celebri "nuovi maestri" che avrebbero poi dato origine alla corrente del Manierismo: nomi del calibro di Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino e Pontormo. 

Tra le opere presenti spicca l'affresco Lo sposalizio della Vergine, comunemente attribuito a Francesco di Cristofano, detto il Franciabigio, raffigurante l'episodio del matrimonio tra Maria e san Giuseppe. L'opera presenta una particolarità, legata ad aneddoti altrettanto peculiari: il volto della Madonna, infatti, appare completamente deturpato. 

Secondo quanto riportato da Giorgio Vasari, sarebbe stato lo stesso Franciabigio a vandalizzare l'opera, eliminando il volto della Vergine a colpi di martello. Il gesto, si racconta, fu dettato da un momento di rabbia dell'artista, irritato dall'impazienza dei frati che avevano scoperto l'affresco senza il suo permesso, prima che questo venisse portato a termine. 

All'interno dell'opera cronachistica “Le vite”, il Vasari riporta l'episodio in cui “il Franciabigio guasta una sua pittura in fresco a' Servi”, ovvero l'Ordine dei servi di Maria, la compagnia che pose la prima pietra per la costruzione della Basilica della Santissima Annunziata. Il Vasari racconta che, “per la solennità d'una festa”, i frati decisero di scoprire le opere di Andrea del Sarto e del Franciabigio prima che queste venissero ultimate. 

Venuto a conoscenza del fatto, il Franciabigio “ne sentì tanto dolore, che fu per morire”, scrive ancora il Vasari. Profondamente adirato con i frati “per il poco rispetto che gli avevano usato, di buon passo caminando pervenne all'opera, e (…) con una martellina da muratori che era quivi, percosse alcune teste di femmine, e guastò quella della Madonna”. Vasari racconta che i frati, richiamati nella Basilica dal rumore assordante, riuscirono a bloccare l'artista prima che distruggesse l'intero affresco. I religiosi cercarono di rimediare, offrendo al Franciabigio il doppio del denaro pattuito: l'uomo rifiutò l'offerta, lasciando il volto della Vergine deturpato. Nemmeno gli altri pittori, per rispetto al Franciabigio e alla sua arte, vollero sistemare l'opera che, conclude il Vasari, “così si resta fino a ora, per quella memoria”.

Secondo altre fonti, invece, l'atto vandalico dell'artista fu una sorta di vendetta nei confronti dei committenti, che non avevano onorato l'accordo economico stipulato inizialmente. Vedendosi ridurre il salario, il Franciabigio decise di ridurre l'opera stessa, eliminando per sempre il volto della Vergine dall'affresco. 

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