Cronaca Rovezzano

Maxi multa da 150mila euro e parcheggio scambiatore della tramvia, il Lumen rischia di sparire

Intervista di 'Repubblica' ad Antonio Bagni: "Palazzo Vecchio discuta del progetto"

E.B. 07 marzo 2023 09:14

Il Lumen rischia di sparire, schiacciato da una multa da quasi 150mila euro e dal futuro maxi parcheggio scambiatore della tramvia, che sorgerà proprio lì accanto. Il grido d'allarme, arrivato da Antonio Bagni, presidente dell'associazione 'Icché Ci Vah Ci Vole', che gestisce lo spazio, è stato raccolto e pubblicato oggi da Repubblica Firenze.

La multa

Per prima cosa, la multa arrivata dalla polizia municipale. I fatti, riporta Repubblica, risalirebbero all'agosto del 2019 e la sanzione (per l'esattezza 148mila euro) si riferirebbe ad una presunta irregolarità nell'occupazione di suolo pubblico.

"Ingiusta e sproporzionata", protesta Bagni. Sicuramente una mazzata per chi, coloro che gestiscono il Lumen, ha sperimentato con successo il recupero sia edilizio che sociale di un'ampia area in precedenza abbandonata, con l'organizzazione (su Facebook il Lumen si definisce laboratorio urbano, spazio culturale associativo e incubatore di economie sostenibili) di tantissimi eventi, oltre che ristorante pizzeria d'estate molto frequentato.

Il parcheggio scambiatore

Bagni annuncia ricorso, un'udienza è fissata per maggio. Staremo a vedere. Ma non è l'unico problema. C'è poi anche il nuovo maxi parcheggio scambiatore di Rovezzano, che sorgerà proprio accanto al Lumen, al capolinea della nuova linea della tramvia 3, in particolare del tratto che partirà da piazza della Libertà e passerà anche da Campo di Marte, in viale Malta.

Non è ancora del tutto chiaro se il parcheggio prenderà anche un'area utilizzata dal Lumen. Sicuramente però, un maxi parcheggio proprio accanto a quel tipo di spazio non sarà certo un toccasana. Un'area dove, tra l'altro, dovrà essere fatta tabula rasa di parecchio verde pubblico.

"Non siamo contro la tramvia, ma chiediamo a Palazzo Vecchio di discutere del progetto. Potremmo salvare gli alberi, va trovata una compatibilità. Non vogliamo sparire, chiediamo di andare avanti", le parole di Bagni, sempre a Repubblica.

Del caso si era occupato, tra gli altri, anche Fratelli d'Italia, con i consiglieri comunale Alessandro Draghi e del Quartiere 2 Simone Sollazzo.

Spunta anche il padel

"Dal piano operativo e strutturale apprendiamo che il Comune ha l’intenzione di sacrificare una parte importante di verde pubblico, una porzione considerevole del giardino in via Nicola Ottokar, per la realizzazione del parcheggio scambiatore. Già troviamo dubbia la metodologia di sacrificare del verde pubblico, in favore della cementificazione, ma troviamo ancor più dubbio che si decida di non utilizzare una porzione di terreno ben più congeniale e adatta per tutelare gli interessi di un privato che lì ha interesse a costruire un impianto di padel", scrivevano i due consiglieri in un comunicato uscito il 26 gennaio scorso.

Il riferimento è ad un'area dove, a quanto si apprende, del tutto legittimamente, un privato avrebbe avuto in passato l'autorizzazione a costruire dei campi sportivi, tra cui appunto di padel. Quell'area adesso, però, sottolineano i due consiglieri di Fratelli d'Italia, sarebbe molto più congeniale ad essere utilizzata per il parcheggio scambiatore, che così potrebbe non 'espandersi' verso nord, in direzione Lumen appunto, in una "strana" forma ad 'elle' (nell'immagine sotto, da Google maps, l'area delimitata dalla striscia blu è quella dove dovrebbe sorgere il padel, mentre quella ad 'elle' in rosso sopra la stazione di Rovezzano - cerchiata in giallo - è quella dove dovrebbe sorgere il parcheggio scambiatore, che va proprio a lambire il Lumen).

“Già avevamo avuto modo di contestare la procedura che ha portato alla concessione del terreno, ma ancor di più ci sorgono dei dubbi sul perché i tecnici comunali non abbiano vagliato l’ipotesi di utilizzare quel terreno invece della porzione attuale che deturpa il verde pubblico", concludono Draghi e Sollazzo, che chiedono al Comune di attivarsi per ritirare l'autorizzazione data al privato. Nelle prossime settimane vedremo come la vicenda evolverà.