Luana, l'ultimo vocale al fidanzato: "Lasciata da sola con un sacco di lavoro, ho dovuto correre come una dannata"

Non c'era nessuno con la giovane operaia al lavoro in fabbrica, quel maledetto 3 maggio. Lo ha appurato l'inchiesta della procura di Prato sulla morte di Luana, la giovane apprendista operaia di Montemurlo deceduta mentre lavorava su un orditoio.

Come scrive La Repubblica Firenze, infatti, c'è un audio, che ancora non è stato depositato agli atti dell'inchiesta, ma che era stato inviato su Whatsapp al fidanzato, lo scorso 30 aprile. Quell'audio è in mano ai legali della famiglia D'Orazio, che potrebbero decidere di depositarlo a breve.

"Scusa amore, ho finito solo adesso. Anche oggi ho dovuto correre come una dannata. Mi hanno lasciata da sola con un sacco di lavoro" dice Luana nel messaggio vocale al fidanzato. Secondo i familiari, quel messaggio testimonierebbe le difficili condizioni di lavoro cui la giovane, madre di un bimbo di cinque anni, sarebbe stata costretta in quel periodo.

Luana: lutto regionale. Orditoio manomesso?

E persone a lei vicine - sottolinea sempre La Repubblica Firenze - l'avrebbero inoltre descritta travolta da turni e carichi troppo serrati per il suo contratto, che prevedeva peraltro la presenza di un tutor accanto a lei.

Secondo la procura di Prato guidata da Giuseppe Nicolosi, Luana non sarebbe morta se l'azienda avesse adottato le misure di sicurezza previste dalla legge. Le accuse principali riguardano proprio la saracinesca di protezione dell'orditoio utilizzato da Luana, che sarebbe stato manomesso.

Due al momento le persone sul registro degli indagati, la titolare dell'azienda e l'addetto alla manutenzione del macchinario. Nei loro confronti vengono ipotizzate le accuse di omicidio colposo e la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.