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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Luana D'Orazio, morta stritolata in azienda: i titolari patteggiano due anni

Potrebbe chiudersi così il processo per l'orribile morte della giovane mamma di 22 anni, avvenuto nel maggio del 2021 in un'azienda tessile di Prato. Il pm ha accolto la proposta di patteggiamento dei due principali imputati, Luana Coppini e Daniele Faggi, adesso manca la conferma del giudice. La mamma: "La vita di mia figlia vale due anni?"

Il 3 maggio del 2021, la giovane mamma Luana D'Orazio, moriva stritolata da un orditoio a cui lavorava in un’azienda tessile di Prato. Una morte tremenda, quella della 22enne, per cui la famiglia non ha mai smesso di chiedere giustizia. Nella giornata di oggi, giovedì 27 ottobre, il pubblico ministero ha accolto la richiesta di patteggiamento a due anni da parte dei due principali imputati nel processo, Luana Coppini e Daniele Faggi.

Gli avvocati difensori dei due imputati, Alberto Rocca e Barbara Mercuri, avrebbero raggiunto un accordo per la proposta di patteggiamento con i seguenti termini: 2 anni di reclusione per Luana Coppini, titolare della ditta in cui è avvenuto l'incidente mortale, e 1 anno e 6 mesi per il marito Daniele Faggi, titolare di fatto, entrambi con sospensione condizionale della pena. La proposta di patteggiamento è stata concordata con la procura, che aveva posto come condizione l'effettivo pagamento del risarcimento stabilito in circa di 1 milione di euro. La decisione di accogliere il patteggiamento spetta ora al giudice Francesca Scarlatti, che nel pomeriggio deciderà se accettare la proposta.

Durante l'udienza è stata discussa anche la posizione di Mario Cusimano, manutentore dell'azienda, che non ha chiesto riti alternativi: sarà il magistrato a decidere su un eventuale rinvio a giudizio dell'imputato. Tutti e tre sono chiamati a rispondere delle ipotesi di reato di omicidio colposo e rimozione delle cautele antinfortunistiche. Secondo l'accusa, Luana era costretta a lavorare con un macchinario con le barriere di sicurezza disattivate. Una decisione che, secondo una perizia, non sarebbe stata attuata per aumentare i profitti, ma piuttosto per alleggerire le attività degli operai. Una manomissione rivelatasi fatale per la 22enne, che quel giorno è uscita da casa per andare al lavoro e non vi ha fatto più ritorno.

Emma Marrazzo, la mamma di Luana D'Orazio, ha commentato amareggiata l'esito dell'udienza: "Se la vita di mia figlia vale due anni, mi rimetto a quello che decideranno, ma non so se il pm ha figli…Credo e confido ancora nella giustizia, attendo il responso finale".

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