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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Luana D'Orazio, rabbia dopo la condanna a due anni: "Sentenza che non rende giustizia". Proclamato sciopero

I titolari dell'azienda dove la giovane è stata stritolata hanno patteggiato 18 e 24 mesi, per il terzo imputato processo con rito ordinario

"Riteniamo che la sentenza per la morte di Luana d’Orazio non renda pienamente giustizia per un atto gravissimo che ha causato la morte della lavoratrice al solo scopo di aumentare il profitto di un’azienda". Così in una nota la segreteria della Fiom Cgil di Firenze-Prato-Pistoia, dopo le due condanne a due anni, per patteggiamento, giunte ieri nei confronti degli indagati per la morte della giovanissima operaia, morta stritolata il 3 maggio del 2021 da un orditoio a cui lavorava in un’azienda tessile di Prato.

"La sicurezza sul lavoro - prosegue la Cgil -, deve diventare pratica costante e diffusa nell’organizzazione del lavoro in ogni fabbrica, in ogni ufficio, in ogni luogo. La nostra attenzione ed il nostro impegno continuano ad essere costanti affinché gli incidenti sul lavoro, a partire da quelli mortali, diminuiscano finalmente in maniera rilevante".

Per protestate contro le condanne a due anni, ritenute troppo lievi, la Fiom di Firenze Prato e Pistoia ha quindi proclamato un'ora di sciopero per oggi, venerdì 28 ottobre, all’ultima ora di ogni turno di lavoro.

Le condanne

Ieri, 27 ottobre, il gup del tribunale di Prato Francesca Scarlatti ha accolto la richiesta di patteggiamento concordata tra difesa e accusa di due dei tre imputati. In seguito al patteggiamento sono stati condannati a 2 anni Luana Coppini, la titolare dell'azienda dove lavorava Luana, e a 1 anno e 6 mesi il marito, Daniele Faggi. In entrambi i casi è scattata la sospensione condizionale.

Il terzo imputato, Mario Cusimano, è stato invece rinviato a giudizio e affronterà un processo con rito ordinario. E' accusato di omicidio colposo e rimozione dolosa di cautele antinfortunistiche (secondo l'accusa sarebbe stato lui a disattivare, per conto della coppia, il dispositivo di sicurezza utilizzato per impedire di essere trascinati nell'orditoio) stesse accuse per cui hanno patteggiato Coppini e Faggi.

In molti, specie sui social, hanno protestato per quella che viene ritenuta una condanna troppo lieve. "Una vita vale solo due anni?", hanno scritto in molti. "Speravo in una pena più giusta, sono molto delusa", ha commentato anche Emma Marrazzo, madre di Luana.

Nella proposta di patteggiamento concordata con la procura quest'ultima ha posto come condizione anche l'effettivo pagamento del risarcimento, stabilito in circa un milione di euro. L'azienda è stata condannata a pagre anche una sanzione di 10mila300 euro.

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