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Cronaca Campi Bisenzio

Licenziati per aver chiesto libero a Pasquetta: un imprenditore si fa avanti per assumerli

L'azienda è stata sospesa dopo i controlli dell'ispettorato del lavoro, ma il Si Cobas denuncia: “Il lavoro prosegue”

Sono stati licenziati in tronco tramite WhatsApp, ha denunciato il sindacato Si Cobas, per aver chiesto di poter non lavorare il giorno di Pasquetta e per vedere rispettati gli usuali orari di lavoro (8 ore al giorno e non 12). E' successo a 5 lavoratori pakistani di un pronto moda di Campi Bisenzio, in via Carcerina, gestito da una titolare cinese.

Dopo la denuncia dell'accaduto i controlli dell'Inail, con gli ispettori del lavoro che hanno imposto la cessazione dell'attività, anche se il Si Cobas denuncia che “all'interno della ditta il lavoro prosegue”.

Ora un imprenditore dell'Aretino si fa avanti per assumere i 5 lavoratori pakistani licenziati. Lo rende noto su Facebook lo stesso sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi.

Il caso: chiedono libero a Pasquetta, licenziati via Whatsapp

“Questa lettera mi ha emozionato – scrive Fossi pubblicando una foto che lo ritrae con una lettera -. Me l’ha scritta Mauro, titolare di una ditta di confezioni: ha letto la storia degli operai pakistani licenziati e vuole offrire loro un nuovo lavoro. Ma non solo: dignità, diritti, un contratto vero e sostegno per l’inserimento nella comunità di San Sepolcro, come ha già fatto con altri ragazzi pakistani assunti in passato. Parlarci mi ha ricordato che per ogni brutta notizia ce n’è sempre una buona, spesso migliore: mai perdere la speranza. Grazie Mauro”, si conclude il post del primo cittadino.

Nel frattempo però il presidio alla fabbrica prosegue. “L'azienda dovrebbe essere chiusa dopo il provvedimento di sospensione dell'Ispettorato del Lavoro. Ma invece è aperta. Abbiamo denunciato tutto alla polizia municipale”, denunciavano ieri i Si Cobas, che chiedono la riassunzione immediata dei lavoratori e “il ripristino dei diritti minimi” per i lavoratori del pronto moda.

L'ispettorato del lavoro sospende l'azienda

“Della vicenda di via Carcerina colpisce la velocità con la quale si è mossa la politica (il sindaco di Campi, l’assessore regionale Nardini) e gli organi di controllo (Ispettorato, carabinieri) rispetto all’indifferenza che spesso ha circondato, almeno all’inizio, vertenze in tutto e per tutto simili che sono accadute al di là del confine provinciale, che dista cento metri - denuncia ad ogni modo il Si Cobas, che in passato ha fatto emergere situazioni di sfruttamento in aziende del territorio pratese -. Eppure la sostanza non sembra tanto differente”.

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