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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Camillo Cavour

Gkn: azienda in prefettura, lavoratori in presidio. Don Santoro: "Chiese suonino campane a morto"

Prosegue la gara di solidarietà per i dipendenti campigiani: pasti caldi agli operai da associazioni e volontari. Anche il sindacato Usb annuncia lo sciopero

Si riunisce oggi alle 14 il tavolo del Mise per la vertenza Gkn presso la prefettura di Firenze, presenti i manager dell'azienda che ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per i 422 lavoratori del sito di Campi Bisenzio, insieme al viceministro allo sviluppo economico Alessandra Todde, le organizzazioni sindacali, autorità e amministratori locali.

Nell'occasione, Fiom-Cgil e lavoratori hanno annunciato un presidio in via Cavour, davanti alla sede della stessa prefettura. Lunedì 19 invece sarà la volta dello sciopero generale “Firenze difende il lavoro”, proclamato da Cgil-Cisl-Uil Firenze nell’area metropolitana di Firenze, con manifestazione in mattinata in piazza Santa Croce.

Gkn: fissato l'incontro col Mise

Sabato 24 luglio ci sarà poi una manifestazione nazionale a Campi Bisenzio, organizzato dal Collettivo di fabbrica.

Don Santoro: "Chiesa suoni campane a morto"

Intanto la comunità delle Piagge e don Alessandro Santoro lanciano un appello affinché "tutti sappiano e realizzino dell'enorme crisi vissuta dai 422 licenziati della Gkn e di tutti coloro che perdono il lavoro senza alcuna giustificazione concreta, solo perché in mano ad una finanza speculativa e senza scrupoli".

L'invito "alla Chiesa fiorentina, alle comunità religiose e alle parrocchie della Città metropolitana" da parte del sacerdote di periferia è quello di "suonare le campane a morto tutti i giorni a mezzogiorno".

Gkn: ordinanza contro i tir per non svuotare la fabbrica

Don Santoro spiega che "da sempre le campane segnano i momenti in cui le comunità si trovano in pericolo o sono chiamate a raccolta, e oggi è uno di quei momenti, pericolosi e rischiosi per la tenuta sociale di un territorio già in difficoltà per mille motivi, non ultimo l'aumento delle diseguaglianze causato da un sistema economico che mette al centro i profitti delle imprese e non la redistribuzione della ricchezza prodotta".

Di fronte a quanto sta accadendo, "al di là delle apprezzabili reazioni delle istituzioni locali e della Chiesa fiorentina, e all'adesione sicura e dovuta alle eventuali iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori - conclude l'appello - la Comunità delle Piagge, da sempre legata alle situazioni di disagio dovute anche e soprattutto alla precarietà del lavoro, invita così le parrocchie a dare un segnale forte contro la politica dello sblocco dei licenziamenti, della cancellazione dei diritti, della creazione di sacche di precarietà che mettono a rischio la vita di migliaia di persone".

Usb: "Lunedì 19 sciopero di 8 ore in tutta la Toscana"

Ieri anche l'Usb ha proclamato lo sciopero per lunedì prossimo - otto ore in tutta la Toscana - "contro lo sblocco dei licenziamenti" e "a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici della Gkn e del relativo indotto".

"Occorre dare una risposta forte e chiara al duro attacco alle nostre condizioni di vita che governo e confindustria ci vogliono imporre" si legge su un volantino.

La mobilitazione di Arci Firenze e Prato, Auser Toscana e Qualità&Servizi: pasti ai lavoratori

Martedì 13 si è tenuta un’assemblea operativa dei Circoli di Arci Firenze e di Arci Prato per fare il punto sul tipo di aiuto da poter offrire alla protesta dei lavoratori Gkn di Campi Bisenzio, con l’organizzazione fin da subito di un primo atto concreto: è stato infatti predisposto un calendario in cui i Circoli, a turno, prepareranno e consegneranno la cena ai lavoratori e alle lavoratrici della GKN – circa 100 pasti al giorno – da oggi a domenica 25 luglio. Il calendario per i giorni successivi è in via di organizzazione: in tanti Circoli si sono detti disponibili a dare il proprio contributo – chi mettendo a disposizione la cucina, chi i volontari e le volontarie, chi proponendo fondi per acquistare la spesa, chi le macchine per trasportare il cibo, chi organizzando presidi di solidarietà di fronte all’azienda.

Gkn: Italia-Inghilterra tra gli operai in fabbrica

“Prendere posizione in una situazione come questa è un atto irrinunciabile, e stiamo organizzandoci anche sulle modalità con cui Circoli; Case del Popolo e l’Arci tutta parteciperanno alla manifestazione di lunedì prossimo per lo sciopero generale proclamato dai sindacati” ha detto stamani a Novaradio Jacopo Forconi, presidente Arci Firenze: “Quello che sta avvenendo alla GKN di Campi Bisenzio – ribadisce – non è un caso particolare, ma l’esempio di un modello già visto troppe volte in passato, e di quello che potrebbe succedere ancora in futuro. E’ il segno della sudditanza, della timidezza della politica nei confronti del grande capitale, e dell’assenza di una vera politica industriale da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Anche per questo da Firenze deve arrivare un segnale forte contro questo modello”.

Anche i volontari sestesi di Auser Toscana e i dipendenti di Qualità&Servizi - la società pubblica controllata dai comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Calenzano e Carmignano, per i quali eroga il servizio mensa - forniranno pasti caldi ai lavoratori in presidio in fabbrica, "in maniera totalmente gratuita in segno di solidarietà e vicinanza".

Acli Toscana: “Il Governo studi misure preventive per evitare nuovi drammatici casi”

“La vicenda Gkn è uno schiaffo dolorosissimo che deve far prendere coscienza alle istituzioni. Oggi occorrono misure preventive per evitare nuovi drammatici casi sul territorio”. Così Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana.

Gkn: licenziamento collettivo per 422 lavoratori

“La garanzia del lavoro – aggiunge Martelli – oggi deve essere la priorità assoluta del nostro Paese. E’ stato convocato un tavolo al Ministero dello sviluppo economico. Una scelta giusta e doverosa, perché il caso di Gkn è il simbolo di una situazione che potrebbe ripetersi in altre fabbriche della Toscana e pure a livello nazionale se non viene dato un messaggio forte e concreto. Va scongiurato il pericolo dell’emulazione. Trattiamolo come un problema italiano a lungo termine, che potrebbe accentuarsi quando terminerà per tutte le imprese il blocco dei licenziamenti. Bisogna accettare che non si tratta solo del comportamento riprovevole di una singola azienda, ma c’è un sistema legislativo che non è in grado di evitare questa realtà. La delocalizzazione, inaccettabile, è un rischio da considerare con aziende straniere orientate al profitto e per cui occorrono contromisure. Non possiamo permettere di giocare con la vita e la dignità dei dipendenti, a cui oggi va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”.

“Serve che il Governo valuti penali importanti contro chi adotta queste strategie e al tempo stesso che lavori per rafforzare le relazioni diplomatiche tra Paesi. Dall’altra parte però – prosegue Martelli – va reso più allettante il nostro Paese: dare un terreno fertile alle aziende per incentivarle a venire e restare, senza bisogno di guardare altrove. Capiamo le motivazioni dietro queste scelte. Perché, appunto, non si tratta di un fallimento, ma di delocalizzazione. Non possiamo limitarci a reagire con rabbia e rigetto, ma dobbiamo studiare a fondo le necessità delle imprese per sgravare le loro difficoltà”.

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