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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La madre di Leonardo Da Vinci era una schiava straniera

Presentato "Il sorriso di Caterina" del professor Carlo Vecce

Una ricostruzione romanzata, basata su documenti storici, sulla vita della madre del Genio. E’ stato presentato ieri il libro "Il sorriso di Caterina", edito da Giunti, autore il professore Carlo Vecce, che ricostruisce la vita della mamma di Leonardo da Vinci.  "Perché Leonardo è uomo universale? Perché non appartiene a una sola cultura, a una sola civiltà a un solo Paese. E lui lo sente dentro di sé, lo sa di essere figlio di Caterina, una donna, una schiava, venuta dal Caucaso e che ha attraversato praticamente tutto il mondo all'epoca conosciuto" - ha detto Vecce.

"Dietro questo libro - ha detto Antonio Franchini, direttore editoriale di Giunti Editore - c'è una scoperta storica di rivoluzionaria importanza. Quello che io posso dire è che questo è un romanzo epico, corale e mondiale, nel senso che racconta di tutto il mondo allora conosciuto, dalle foci del Don a Gibilterra. È un romanzo che passa in rassegna tutte le capitali culturali del tempo, rendendo questi luoghi con una vivacità e un realismo veramente impressionanti. Anche le parti di immaginazione, che sono presenti, sembrano così vere che sembra impossibile che siano state inventate. Quello che posso dirvi con sicurezza è che dopo la lettura di questa storia sarà veramente impossibile continuare a vedere Leonardo nella stessa ottica. E sto parlando dell'uomo Leonardo, non dell'artista e all'ingegnere".

"Si tratta - ha aggiunto il professor Paolo Galluzzi, accademico dei Lincei - di un'ibridazione mirabile tra due codici di comunicazione, storicamente considerati alternativi. Il libro può essere letto semplicemente come un romanzo d'avventura, lo si può leggere senza domandarsi se davvero Caterina sia nata sulle cime impervie del Caucaso o se davvero quelle esperienze della riduzione in schiavitù siano realmente accadute. Ma con la stessa facilità e lo stesso gusto si possono sfogliare le pagine del libro cogliendo la straordinaria capacità dell'autore di intessere, sulla base dei documenti inediti emersi, che cambiano completamente le prospettive su questa Caterina. Questo doppio circuito di lettori sarà attivato da questo libro. Io definirei questo libro una docu-fiction, fatto senza la spocchia dello studioso e capace di creare emozioni che coinvolgono ogni tipo di lettore".

Ciò che la ricerca sui documenti fatta da Tecce ha portato a scoprire, poi, diventerà anche un libro di carattere storico-filologico, di imminente pubblicazione sempre per Giunti, "una biografia completa - ha aggiunto Galluzzi - di cui avvertiamo la mancanza alla luce di queste fortissime novità".

"Non è un saggio storico - ha aggiunto il professor Tecce - è un romanzo, una storia. Questa è la storia di Caterina, è la cosa più importante. La storia di una ragazza e di una donna che sarà la madre di Leonardo Da Vinci e di altri sei figli. È un'opera letteraria e la letteratura sa andare anche oltre la storia. Io mi sento di dirvi che tutto quello che c'è nel libro è reali, compresi i personaggi e i loro nomi. La fiction interviene per colmare le lacune nelle loro storie, c'è la verità della vita e i personaggi presenti nei documenti e raccontano la propria vita. L'unico personaggio che non prende la parola è proprio Caterina, ma tutti coloro che la incontrano la raccontano in prima persona".

La storia di Caterina, che l'autore ha scelto di raccontare con un romanzo per dare spazio a più sentimenti e a più umanità, parte dalla Circassia, dal Caucaso, da una giovane donna fatta schiava e portata in Occidente e alla fine liberata a Firenze da una coppia che aveva come notaio il padre di Leonardo Da Vinci, ser Piero.

"È la storia di una ragazza a cui è stato rubato tutto - ha aggiunto Vecce - ed è una storia di oggi, che ci aiuta a capire il nostro mondo contemporaneo. Leonardo non è italiano lo è solo per metà, e probabilmente questa non è neppure la sua parte migliore. È figlio di un notaio che gli ha passato forse solo una passione: quella della scrittura. Ma per l'altra metà Leonardo non è italiano, figlio di una schiava straniera, una donna al più basso gradino sociale di quell'epoca, una donna scesa da un barcone, venuta da chissà dove, senza voce né dignità. Leonardo vive con la madre i primi dieci anni della sua vita, lui sa la sua storia. Caterina potrebbe avergli passato un'idea di libertà assoluta e poi ancora probabilmente un grande amore per la natura e ancora una straordinaria attitudine per un'immaginazione creatrice, le donne circasse erano famose per saper disegnare e tessere i tessuti".

E poi c'è il sorriso, che torna anche nel titolo del libro. "Un'ultima eredità che Caterina può avere lasciato a Leonardo è il tema del sorriso delle figure femminili nella sua opera - ha aggiunto Vecce -. Questo sorriso che torna, ed è un'idea che arriva da Sigmund Freud, che tenne una conferenza intitolata 'Il famoso sorriso leonardesco' e diceva che quel sorriso era l'eco del sorriso della madre, del sorriso di Caterina. Non ho nessuna prova per dire che il sorriso della Gioconda è quello di Caterina, ma lo sento. E per me ha un valore simbolico".


 

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