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Cronaca Centro Storico / piazza della Repubblica

Libreria Edison: flash mob dei lettori | FOTO e VIDEO

Un centinaio con i libri da casa in mano hanno letto passi di autori ad alta voce davanti all'ingresso della libreria. "Vogliamo difendere i luoghi della cultura di Firenze"

Erano un centinaio ieri pomeriggio davanti alla libreria Edison a dire no alla scomparsa del libro in piazza della Repubblica. Un flash mob letterario, in cui i partecipanti hanno letto ad alta voce passi di libri portati da casa. Nome dell’iniziativa “Lettori in piazza”, quello in sostanza che successe davanti alla libreria Martelli una volta che la porta si chiuse per non riaprire. All’Edison le luci sono ancora accese ma la libreria ha i giorni contati. Aperta fino a fine dicembre poi dovrà restituire le chiavi a Feltrinelli, la proprietaria dell’immobile. La chiusura forzata è l’unica certezza di una storia ormai nota. Il futuro, per contro, è carico di incertezze.  

Voci insistenti parlano dello sbarco in piazza di uno store della Apple, per questo parte della città si è mobilitata. Prima la petizione dei librai dell’Edison, i 38 dipendenti che si stanno battendo per il loro futuro ma anche per far mantenere al Comune la destinazione d’uso culturale dell’immobile. E sono oltre 15mila le firme raccolte affinché Palazzo Vecchio non modifiche il piano strutturale in vigore. In pratica un no forte e chiaro a qualunque idea che vada a spazzare via il vincolo.

Flash mob dei lettori alla libreria Edison

Poi ci sono i lettori, gli affezionati dell’Edison, e le iniziative in difesa del libro. “La manifestazione non ha alcun fine politico” ha spiegato ieri Marta Biagini, l’organizzatrice. “Si tratta solo di difendere i luoghi culturali di Firenze: l’Edison è molto di più di una libreria, è uno spazio di socializzazione, di aggregazione. Ha dato molto alla città ricoprendo funzioni che altri spazi pubblici non hanno saputo svolgere. Per questo vogliamo che in futuro rimangano gli scaffali per i libri, a prescindere dalla gestione, che sia Feltrinelli o chiunque altro”. Tanti i giovani presenti davanti all’ingresso della libreria. C’è chi per difendere il libro legge Gramsci, chi si è portato da casa ‘Delitto e castigo’, uno dei tanti capolavori di Dostoevskij. Escono anche i librai, coloro che con la raccolta firme hanno dato il primo input alla mobilitazione. Per loro parla Dario: “È necessario che Palazzo Vecchio si impegni a fare il bene comune dei cittadini. La libreria qui, in questo luogo è importante e ha sempre funzionato. È impensabile che venga cancellato il vincolo culturale che determina la destinazione d’uso dell’immobile”.

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