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Cronaca

Liberalizzazione del mercato e la concorrenza Ncc, la parola ai tassisti

Intervista al presidente di Uritaxi Claudio Giudici. Tra ipotetiche liberalizzazioni del nuovo governo e la concorrenza giornaliera del noleggio con conducente

“Monti non liberalizza, perchè non accetteremo regali agli squali della finanza! Non vogliamo vedere distrutto il lavoro”. Parole al sapore di barricata quelle di Claudio Giudici presidente toscano della sigla sindacale Uritaxi, “prima in Italia”, con oltre duecento tesserati su 654 solo a Firenze.

Il numero chiuso, e la liberalizzazione. Ma perché non si pensa ad una compensazione?

Le liberalizzazioni sono una truffa per i cittadini, laddove sono state attuate si è registrata un’impennata dei prezzi. Significa deregulation del mercato, una giungla dove i leoni spadroneggiano.

Chi sono i leoni?

La finanza, coloro che hanno capacità ultra merito creditizio. Uno studio della Cgia di Mestre in riferimento ad assicurazioni e banche ha registrato un aumento quattro volte l’inflazione! Le liberalizzazioni non sono la panacea a tutti i mali, vanno verso ristretti oligopoli. Non si può usare il grimaldello strumentale del consumatore contro il lavoratore, per far godere il terzo (cioè gli squali). Come fu per la distribuzione commerciale nel ’98.

Perché non aprire al cumulo delle licenze?

La rivoluzione partita qualche giorno fa contro il governo è partita da Firenze. In Italia nel settore taxi c’è il modello dell' “azionariato” dei lavoratori, che si riuniscono in cooperativa. Roba auspicata dal Costituente! Il modello più democratico possibile! Il servizio italiano funziona. Milano è la quarta realtà di Europa e Firenze è pure superiore. Anche se ci sono delle criticità.

Come si risolvono?

Informatizzazione dei processi con treni e aerei, per sapere ancor prima dell’arrivo dell’utente della necessità del servizio. Su questo punto a gennaio faremo una proposta al governo.

Passiamo al locale, uno studio presentato a novembre dice che i fiorentini non usano taxi perchè?

E’ un dato fisiologico non per Firenze o per Italia, ma in generale a livello europeo. Nasce come strumento integrativo e complementare del trasporto pubblico di massa. L’esercizio del mezzo auto non è conveniente.

Ma il prezzo è alto secondo gli intervistati.

Il taxi fiorentino è tra le realtà meno care d’Europa (Euro-test 2011).

Per l'articolo quinto della Costituzione, un tetto regionale alla tariffa si può stabilire?

Non vedo controindicazioni.

Perché non si può abbassare l’attuale?

Per le spese: lavoratore, costo fisico e poi tutta l’infrastruttura radio che vale milioni di euro.

Come?

La settimana scorsa abbiamo investito 150mila euro nel radiotaxi. Quello sì che è sotto monopolio!

La concorrenza. Gli Ncc affiancano il vostro servizio è vero?

Certo a Firenze è un problema radicato anche questo. C’è un’indagine della polizia municipale, abbiamo denunciato 22 casi il mese scorso. Operatori  in Italia, a cui vengono rilasciate licenze da Comuni sconosciuti, che non hanno senso rispetto al bacino d’utenza.

Cosa può fare il Comune di Firenze?

Il Comune sta facendo, già regolamentando gli accessi. La logica è quella del portiere d’albergo che chiama uno di questi soggetti, lo manda all’aeroporto  per 50 o 70 euro, quando la tariffa del taxi è 20 euro. E poi finiamo su qualche guida turistica, che siamo costosi. E il fenomeno si sta aggravando.  Tanti cinesi stanno facendo questo servizio, tant’è che non portiamo più i cinesi dall’aeroporto.

Ah sì l’aeroporto. Ora che lo allargheranno? E con la tramvia, meglio o peggio?

La tramvia ci leverà lavoro ma in generale sono a favore delle infrastrutture, perché alleggeriscono il traffico, nostro vero nemico.

Arriviamo alle licenze, in aprile ci fu un’indagine delle guardia finanza?

Il trasferimento è previsto dalla legge. Cosa vuol dire trasferire una licenza taxi? Non è solo un pezzo di carta ma un’attività che negli anni il tassista ha avviato, e ci ha investito sopra per la struttura radio.

Ogni quanto vengono controllati i tassametri?

Non esiste a Firenze la manomissione, si rischia la licenza.

E le auto elettriche? Dal 2016 nel centro storico solo quelle.

Ben vengano basta siano a costi sostenibili.

Tanti lo dicono, ma siete una casta?

Se fare pipi a un muretto, mangiare un kebab all’una di notte, infarti sopra la media, una forte tendenza al cancro alla prostata, usura a menisco e spalla e dolori alla schiena; oltre al carburante maggiorato del 20% e le vetture più care del 10% rispetto alla media europea, allora sì siamo una casta!

 

 

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