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Cronaca

Lavori tramvia, i commercianti: "Dramma fatturati, così Quartiere 5 muore"

Da Confesercenti la richiesta "urgentissima" di "visibilità e accessibilità" alle aree commerciali del Q5, con i bilanci aziendali "in sofferenza in generale del 20-25%, alcuni del 50%, con punte dell'80%"

"Dove e' la pubblicita' promessa? E i parcheggi, l'accessibilita' ai negozi? Cosi', se le cose non cambieranno, muore il commercio nel Quartiere 5". La denuncia arriva dalla Confesercenti Firenze, durante un incontro con la stampa per sottolineare le gravi criticita' causate dalle opere di cantierizzazione dei lavori per la realizzazione della linea 2 e 3 della tramvia: "Per dare un ordine di grandezza- sottolinea Stefano Fontinelli, direttore Confesercenti Firenze-, questa situazione sta determinato in generale flessioni che vanno dal 20-25% al 50% del fatturato delle singole attivita', fino a raggiungere punte che sfiorano o superano l'80%".

Per questo l'associazione di categoria ha redatto un documento che mette sotto la lente di ingrandimento le quattro aree "maggiormente colpite" nel tessuto economico-commerciale della zona: area Dalmazia, Statuto, Circondiaria/Gordigini; Novoli. Quattro aree, cinque micro quartieri, che chiedono per bocca di Confesercenti "provvedimenti urgentissimi e a costo zero per risolvere due questioni decisive per la sopravvivenza delle attivita' economiche: visibilita' e accessibilita' agli esercizi commerciali".

Tradotto: ulteriori zone dedicate al parcheggio delle auto, individuabili nell'area delll'ex Meccanotessile o in via Baracchini/Caserma militare per quel che riguarda piazza Dalmazia e via di Novoli; un aggiornamento "costante e puntuale" della segnaletica stradale all'interno di tutta l'area; installazione dei cartelloni stradali pubblicitari, oppure la possibilita' di apporre l'insegna del negozio sulle pareti dei cantieri, "come su quello imponente lungo viale Spartaco Lavagnini", senza pagare le imposte di pubblicita'; nell'area Statuto il rinvio dell'apertura dei cantieri dopo la settimana di Pasqua.

"Il nostro terrore piu' grande- dice Morena Baldacci, presidente dell'associazione nel Q.5- e' che le aperture di nuovi cantieri, come da cronoprogramma, si andranno ad accavallare con i vecchi cantieri, evidentemente indietro sulla tabella di marcia, andando cosi' a trasformare l'area racchiusa tra Novoli e Dalmazia in un unico maxi cantiere, dove non si esce e non si entra, tagliati fuori dal resto della citta'".

Dal Comune di Firenze, spiega Fontinelli, "apprezziamo l'impegno del sindaco Nardella sulla Tari e diamo un giudizio positivo sul fronte della comunicazione, visto che i consueti vertici del giovedi' ci permettono di avere il quadro della situazione". Tuttavia, prosegue, Palazzo Vecchio "manca, non riesce a cogliere le piccole situazioni, che in questa fase pero' sono decisive per andare avanti". Una mancanza che si ripete anche nelle grandi questioni, continua: su capitoli come imposta pubblicita', passi carrabili, suolo pubblico, imposta di soggiorno, Imu per i titolari dell'azienda proprietari dell'immobile sede dell'attivita', "ad oggi non abbiamo ricevuto risposta dall'amministrazione".

Non solo: i vertici di Confesercenti si lamentano anche per altri due nodi il cui scioglimento e' atteso da mesi: l'emanazione di "modelli ad hoc per la dichiarazione dei redditi, in cui l'inevitabile scarto negli studi di settore sia giustificabile; l'accesso al credito per le imprese coinvolte direttamente o indirettamente nella cantieristica dei tragitti della linee 2 e 3 tramviarie. Inoltre Fontanalli lancia un appello al sindaco Nardella e a Palazzo Vecchio: "La questione tramvia e i problemi legati alla realizzazione di questa infrastruttura non possono piu' essere affrontati a step conseguenti. Basta, questo modello non funziona. E' necessario affrontare il tema con una visione di insieme. Non c'e' piu' tempo da perdere"

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