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Venerdì, 1 Dicembre 2023
Cronaca

Kata, il racket delle camere e il "blitz punitivo": "Fino a 700 euro per una stanza"

Minacce e pestaggi: cosa emerge dagli ultimi sviluppi delle indagini sulla scomparsa della bambina

Tentato omicidio e lesioni gravi. Sono le ipotesi di reato a carico dei quattro indagati arrestati stamani dalla squadra mobile di Firenze, nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Kata. Fra di essi anche lo zio della bambina.

Che sia una vera svolta nelle indagini? E' presto per dirlo, certo è che il quadro si arricchisce di particolari importanti. E inquietanti. Il 28 maggio, quando secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ci fu un raid punitivo nei confronti di alcuni occupanti dell'ex hotel Astor.

Nello specifico, i quattro indagati, avrebbero attuato un pestaggio con mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali se non avessero lasciato la stanza. 

Le violenze sarebbero poi proseguite nei confronti di altri occupanti di una stanza vicina. Gli accusati avrebbero poi fatto "ritorno incappucciati nella stanza della coppia dirigendosi minacciosamente verso la vittima designata, che per timore di essere uccisa si appendeva con la mani al davanzale della finestra e si faceva cadere al suolo".

Dalle indagini emergono anche le cifre del "racket" sulle stanze: dall'esazione dalle persone venivano estorte somme dai 600 ai 700 euro. Secondo le accuse, i reati contestati "sono risultati commessi nel quadro di una illegittima attività di compravendita del diritto di occupare stanze in seno alla struttura alberghiera occupata a partire dal settembre 2022 da peruviani e rumeni".

Lo scorso 17 giugno, una settimana dopo la scomparsa della bambina, l'hotel Astor venne, anche per questo, sgomberato. Le indagini in corso sono mirate al ritrovamento della piccola Kata attraverso l'individuazione degli autori del sequestro.

A questo proposito le operazioni di indagine sono state avanzate anche grazie ad alcuni decreti di perquisizione da parte degli appartenenti al nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Firenze, nei confronti di familiari della bimba rapita e di altre persone non indagate nell'inchiesta sul presunto racket ma ritenute di interesse per le investigazioni 

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