rotate-mobile
Cronaca Centro Storico

Dopo il mega concerto al Franchi, Jovanotti riceve il Fiorino d'Oro di Firenze

"Mi ricordo di quella mitica scena del film 'Non ci resta che piangere': 'Cosa portate? Dove andate? Un fiorino'. Ecco da oggi dovunque andrò nel mondo, dovunque sarò, avrò con me il mio fiorino per pagare il passaggio"

“Per un toscano come me ricevere il Fiorino d’Oro è un grande onore”. Lorenzo Cherubini, per tutti Jovanotti, questa due giorni fiorentina se la ricorderà a lungo. Ieri sera i 40mila del Franchi per un concerto che definir potente è dir poco: energia pura, con le canzoni del Jova ‘ragazzaccio’ e di quello maturo, accompagnate, rimodulate, (ri)arrangiate da una band eccezionale e da un racconto per immagini mozzafiato. Basta così? Non per il cantautore di Cortona che non si è accontentato: se ne torna a casa con sul petto l’onorificenza cittadina più prestigiosa, il Fiorino appunto. “Mi ricordo di quella mitica scena del film ‘Non ci resta che piangere’: ‘Cosa portate? Dove andate? Un fiorino’. Ecco da oggi dovunque andrò nel mondo, dovunque sarò, avrò con me il mio fiorino per pagare il passaggio”. Poi Jovanotti si è messo con il naso all’insù, ammirato dalla magnificenza del Salone dei Cinquecento: “Guardate che roba….non basta essere toscani nel mondo, dobbiamo anche meritarcelo”. Grandi applausi e una bella strette di mano con Renzi, quel sindaco a cui il cantante non ha mai negato il sostegno politico (con tanto di endorsement nei giorni delle primarie).

${mediaPreview,gallery:2698}

JOVANOTTI AL FRANCHI: "FANTASTICO, MI SONO ROTTO ADDIRITTURA UN DENTE" | VIDEO

JOVANOTTI AL FRANCHI: LA CARICA DEI 40MILA

Oltre a Jovanotti, la cerimonia del Fiorino d’Oro, tradizionale appuntamento di San Giovanni, ha visto premiati il presentatore Carlo Conti, l’ideatrice del premio Città di Firenze-Von Rezzori Beatrice Monti della Corte, l’associazione per bambini malati Dynamo Camp e il presidente dell’opera della Madonnina del Grappa don Corso Guicciardini. “I Fiorini d’oro – ha detto Renzi – sono ormai una consuetudine per San Giovanni, come il Calcio storico o i Fochi. Le caratteristiche più belle di Firenze non stanno nei libri di storia ma nella capacità di ciascuno di noi di farle vivere, la bellezza di Firenze non è l’essere un museo a cielo aperto ma una città che esprime ancora oggi un’idea per il futuro. La cerimonia di conferimento dei Fiorini ha un senso non solo per i premiati ma è per noi, perché prendiamo dal giorno del patrono l’invito per ripartire e andare avanti con lo sguardo proteso verso il futuro”. E a proposito di Fiorini d’Oro di peso e spessore, il sindaco non ha potuto non ricordare Nelson Mandela: “Vorrei mandare un grande abbraccio, tutti insieme, a Nelson Mandela che sta vivendo ore difficili”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dopo il mega concerto al Franchi, Jovanotti riceve il Fiorino d'Oro di Firenze

FirenzeToday è in caricamento