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Cronaca Via A. Canova

Isolotto: lite e inseguimento tra famiglie nomadi, Duccio è in fin di vita

Il 29enne è stato travolto ieri mattina. La Lega chiede di chiudere i campi rom, il sindaco è andato a trovarlo in ospedale

Duccio Dini lotta fra la vita e la morte da ieri mattina. E' il 29enne fiorentino che ieri era a bordo del suo scooter quando è stato travolto da un'auto (guidata da un cittadino di etnia rom) che stava partecipando ad un folle inseguimento in Via Canova. "Noi vogliamo più forze dell'ordine, più legalità e un sostegno vero dallo Stato perchè non vogliamo essere lasciati soli a fare tutti gli smantellamenti che facciamo. Siamo stufi tutti, noi per primi". E' quanto detto dal sindaco Dario Nardella alla Nazione dopo essere stato a trovare Duccio nell'ospedale di Careggi. 

L'inseguimento avrebbe avuto origine da una lite tra alcuni nomadi del campo rom del Poderaccio scaturita da un matrimonio finito male. Fermo in sella al suo scooter al semaforo rosso di Via Canova-angolo Via Martini, Dini è stato preso in pieno dalla Volvo 960 guidata da un 65enne con a fianco il nipote di 36 anni. La Volvo inseguiva una Opel Zafira. Quest'ultima, guidata da un 43enne, si è schiantata contro una siepe laterale e ha preso fuoco ma il conducente è riuscito a mettersi in salvo. La Volvo, ormai fuori controllo, ha poi centrato un'altra auto. In una delle altre due vetture coinvolte nel folle rally delle tre macchine rom, un babbo con i due figli di 8 e 6 anni: salvi per miracolo. Ancora accecato dall'ira nonostante il disastro causato, il 65enne è uscito dalla Volvo con una mazza da baseball forse per 'finire' il fuggiasco della Opel: non l'ha raggiunto. In tutto i carabinieri hanno arrestato due uomini di etnia rom e denunciato altri due a piede libero. 

Forti le reazioni da pare del centrodestra. "Questa gente che crede di fare il bello e cattivo tempo non deve più poter mettere a rischio la nostra vita e quella dei nostri figli - fanno sapere i parlamentari toscani della Lega -.  Si intervenga con la massima fermezza e determinazione per allontanare dal nostro territorio, in base alle normative vigenti, tutti quei soggetti socialmente pericolosi, incapaci di accettare le regole di comune e civile convivenza". Nel 2015 in occasione delle elezioni regionali il vicepremier Matteo Salvini aveva fatto tappa proprio al Poderaccio nell'ambito della sua campagna per chiedere la chiusura dei campi. 

Immediata la reazione di Fratelli d'Italia con l'onorevole Donzelli e il capogruppo in Palazzo Vecchio Francesco Torselli. Per stasera alle 19 hanno indetto una manifestazione in Via Canova: "Portate tutti un tricolore per chiedere legalità e sicurezza". Sulla vicenda ha detto la sua anche il neoministro della giustizia Alfonso Bonafede. "Chi ha visto collabori con la procura - ha scritto il guardasigilli su Facebook - sono ore di preoccupazione. Faccio mio l'appello della procura fiorentina affinché chi abbia visto qualcosa contribuisca alle indagini. Ho sentito il prefetto sulle condizioni del giovane: alla sua famiglia esprimo la mia vicinanza".

Durissime le parole dell'opposizione in Palazzo Vecchio. "Da anni denunciamo le condizioni vergognose del Poderaccio - ha detto il capogruppo in Palazzo Vecchio Jacopo Cellai - chiedevamo controlli sui residenti e le loro attività, sui loro beni. Fino ad oggi silenzio totale".


 

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